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Martedì, 23 Aprile 2024
T3 Basilicata

Dai laboratori Unibas uno studio su nuove molecole per contrastare importanti patologie

Il gruppo di ricerca coordinato dalla professoressa Maria Funicello si occupa essenzialmente di sintesi di nuove molecole ad attività biologica varia, da quella antivirale a quella antitumorale e/o anti-Alzheimer

Tra i servizi offerti da T3 Innovation a beneficio dell’ecosistema regionale della ricerca, risultano certamente di grande interesse le attività volte a verificare l’opportunità di deposito brevettuale e l’attività di cross fertilization, finalizzata a favorire il dialogo tra mondo industriale e della ricerca. Nei mesi passati a beneficiare di tali servizi è stato il gruppo di ricerca coordinato dalla professoressa Maria Funicello, Professore associato di Chimica Organica presso il Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi della Basilicata e dal 2006 Responsabile scientifico del laboratorio di “Composti organici biologicamente attivi” presso il medesimo Ateneo. La Professoressa, membro della Società Chimica Italiana, dell’International Society of Heterocyclic Chemistry e dell’American Chemical Society, è referee di prestigiose riviste internazionali (come "SynLett" e "Tetrahedron Series") e la sua attività scientifica è documentata in oltre 60 articoli su riviste internazionali, due capitoli in libri e circa 80 contributi in varie conferenze scientifiche.

Abbiamo intervistato la professoressa Funicello per farci spiegare gli aspetti fondamentali della sua attività scientifica e i termini della collaborazione con T3 Innovation.

Su quali temi verte l’attività di ricerca del suo gruppo?
Siamo chimici organici e ci occupiamo essenzialmente di sintesi di nuove molecole ad attività biologica varia, da quella antivirale a quella antitumorale e/o anti-Alzheimer. In particolare l’attività riguarda lo studio di nuovi composti inibitori dell’HIV proteasi e il loro uso come farmaco. Inoltre, l’attività riguarda anche small molecules in grado di compiere un’azione inibitoria di un enzima (β-secretasi) responsabile dei processi neurotossici e degenerativi.

Quante persone compongono il suo gruppo di ricerca? Ha già attive relazioni nazionali o internazionali con gruppi con cui collabora?
Il mio gruppo di ricerca comprende, oltre me anche due ricercatori a tempo indeterminato, due dottorande e un nutrito numero di studenti in tesi, provenienti sia dai corsi di studio in chimica che in Farmacia e in Biotecnologie. Da molti anni è attiva una collaborazione con l’Università di Trieste e con quella di Strasburgo con cui abbiamo anche uno scambio di studenti Erasmus molto proficuo.

Quali sono le applicazioni pratiche della sua ricerca che pensa possano interessare interlocutori industriali e soggetti terzi in genere?
L’ambito di applicazione delle nostre attività scientifiche è chiaramente ricadente nell’ambito medicale-farmaceutico. Penso che per i partner industriali siano di interesse gli aspetti sintetici, soprattutto se viene proposta, come nel nostro caso, una via che porta alla preparazione di core, ossia una struttura molecolare con rilevanza farmacologica, che poi le aziende possono ulteriormente funzionalizzare alle estremità in modo vario.

In questo suo percorso, come T3 Innovation le è stato utile e su quali aspetti?
Le attività di ricerca precedentemente descritte sono state oggetto di deposito di due domande di brevetto. Un percorso affrontato dal nostro gruppo di ricerca per la prima volta nel 2008 che ha visto la concessione di un brevetto che protegge l’invenzione di un processo di preparazione di nuovi composti inibitori dell’HIV proteasi e il loro uso come farmaco, comprendendo anche metodi per il trattamento, profilassi o ritardo nella comparsa di AIDS. La ricerca in tale ambito è progredita e ha portato ad una nuova domanda di brevetto nel 2016, concesso nel 2019. 

Nel 2015 abbiamo depositato la nostra seconda domanda di brevetto riguardante le nuove molecole per il trattamento di malattie degenerative del sistema nervoso precedentemente descritta. I colleghi di T3 Innovation ci hanno supportati mediante la realizzazione di un foresight tecnologico per la ricostruzione dello scenario brevettuale e tecnologico delle nostre tematiche scientifiche prioritarie, offrendoci una panoramica rispetto allo stato dell’arte, in grado di orientare le nostre decisioni in merito alle attività di deposito. La struttura, inoltre, ci sta aiutando a trovare il modo di interloquire con le aziende del settore di interesse delle nostre attività di ricerca.

Come vede la sua attività nel prossimo futuro? Quali sono i prossimi step che intende perseguire?
Noi proseguiamo nella nostra ricerca di molecole ad attività anti HIV proteasi e antitumorale perché molte di queste strutture potrebbero funzionare in entrambi i settori. Ma soprattutto cerchiamo di trovare delle vie sintetiche brevi, con buone rese e a basso costo per essere competitivi. Inoltre stiamo lavorando anche al trasporto di queste molecole nei siti d’azione e speriamo di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti.

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