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Martedì, 23 Aprile 2024
T3 Basilicata

"DDMRP": cos'è e perchè le aziende devono tenere d'occhio questa metodologia

Il metodo DDMRP prende piede intorno al 2013-2014 e dimostra da subito di poter portare risultati molto significativi per il miglioramento del livello di servizio, della reattività e per la riduzione delle scorte

Una metodologia innovativa per la pianificazione ed esecuzione della cosidetta Supply Chain, ovvero un insieme di soluzioni software che gestisce e supervisiona il flusso di merci, di dati e di finanze dal punto di origine di un prodotto o di un servizio alla relativa destinazione finale: si tratta del DDMRP (Demand Driven Material Requirements Planning), di cui si è ampiament parlato lo scorso 30 settembre negli uffici di T3 Innovation a Potenza. Obiettivo del workshop, a cura di Ivan Lavatelli, Operations Leader at PwC Italy and Global Lead of PwC’s DDMRP practice, è stato quello di trasferire alle aziende lucane partecipanti l'applicabilità del metodo e la successiva realizzazione di un Proof of Value, una "prova di valore" utile al miglioramento e perfezionamento della gestione delle scorte aziendali.

I partecipanti, durante il workshop, hanno potuto verificare i miglioramenti in termini di punti percentuali del livello di servizio ottenuti in soli pochi mesi di implementazione non solo dal punto di vista teorico, ma anche grazie alle evidenze di alcuni casi di successo come quello dell’azienda IVAR, recentemente presentato al Demand Driven World di Amsterdam. Per dare la possibilità a tutte le aziende interessate, anche se non presenti fisicamente quel giorno, di acquisire informazioni utili sulla tematica abbiamo deciso di proporre un estratto di alcuni articoli di approfondimento, a cura dell'esperto, disponibili integralmente QUI, QUI e QUI.

"Professionisti di diverse aree possono essere interessati ad entrare in contatto con la metodologia DDMRP: esperti in area pianificazione Supply Chain, Gestione Produzione, sistemi IT (ERP e verticali applicativi), Finance e Sviluppo Prodotto. Ma la vera chiave per un'implementazione di successo è la comprensione dei meccanismi del DDMRP nella cosiddetta area dei C-Level (CEO, COO, CFO, CIO...), ossia quello che da noi spesso si chiama Direzione Generale e Operativa. Questa serie di articoli avrà dunque un taglio di livello medio alto, non mi addentrerò in tecnicismi che caratterizzano le sessioni di aula, ma metterò il focus sui messaggi rilevanti per una prima comprensione del metodo e i passi necessari alla sua implementazione.

Avendo già attiva della progettualità in Italia (PwC Italy è first mover nel supportare aziende italiane per progetti DDMRP), ritengo utile calare i possibili benefici dell'applicazione del DDMRP nelle nostre aziende, con un particolare focus su quel tessuto industriale che caratterizza il nostro paese (imprese medie con complessità a volte elevate, ed ahimè a volte con accesso limitato ad alcune delle innovazioni metodologiche tipo questa).

Il metodo DDMRP prende piede intorno al 2013-14, inizialmente applicato senza particolari ausili come sistemi informativi, ma dimostra da subito di poter portare risultati molto significativi per il miglioramento del livello di servizio, della reattività e per la riduzione delle scorte. La metodologia nasce dall'unione di competenze del mondo del Supply Chain Planning formale e dal mondo delle implementazioni combinate Lean 6 Sigma e ToC (Theory of Constraints - Teoria dei Vincoli) in ambiti industriali (all'inizio essenzialmente Industrial Manufacturing).

Successivamente i primi eccellenti risultati attraggono l'interesse di altre aziende che via via si muovono nell'attivare implementazioni DDMRP, all'inizio con progetti pilota e poi con roll-out molto estesi, sia in aziende moilto integrate verticalmente sia aziende di distribuzione. Si stima che diverse centinaia se non migliaia di aziende abbiano un'implementazione DDMRP in corso, con una crescita molto rilevante nel corso degli ultimi due anni, periodo durante il quale il metodo è diventato "mainstream" per i professionisti di Supply Chain. Difficile pensare che un esperto di pianificazione produzione oggi possa ignorare le potenzialità offerte dalla metodologia, soprattutto in alcuni paesi in cui sono in corso diverse implementazioni (primi tra tutti i cugini francesi, ma anche USA, America Latina, Germania...).

All'inizio il metodo ha preso piede in aziende medio-piccole, ma successivamente è stato esteso ad aziende grandi e multinazionali, vere corporations del calibro di Michelin, Shell Lubricants, British Telecom e altre. DDMRP si basa sui soli ordini clienti confermati per attivare il processo di approvvigionamento. Qual è il miglior segnale di domanda? Facile! Un ordine di vendita confermato. In pratica è un assegno che aspetta di essere riscosso, un'intenzione esplicita del cliente di acquistare un bene. Con questa considerazione in testa, gli inventori del metodo (@Chad Smith e @Carol Ptak) hanno disegnato un meccanismo di riapprovvigionamento che reagisse ai soli ordini cliente confermati.

Obiettivo: non consentire ai previsivi della domanda di scatenare ordini di approvvigionamento. I benefici sono evidenti, non ordino ai miei fornitori o non produco ciò per cui non sono sicuro che avrò un ordine cliente da soddifare, di conseguenza non "intaso" il tubo di produzione e non immobilizzo capitali per materiali che non servono, in modo da essere più reattivo alla vera richiesta del cliente.

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