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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Marchisio si schiera dalla parte dei rifugiati: ma i calciatori "pensanti" non piacciono più

Insulti sui social al centrocampista della Juve. Davvero vogliamo solo sportivi che dicano banalità come "Sono sempre a disposizione del mister", oppure "Ci aspettano dieci finali"? 

Ogni qual volta un calciatore esprime un pensiero che va al di là delle banalità quotidiane, ogni volta che ci mette la faccia per impostare un ragionamento su fatti d'attualità, viene sommerso da critiche e insulti: "Pensa a giocare, con tutti i soldi che prendi". Questo il tenore medio delle frasi, depurate da volgarità di ogni tipo.

Lo sa bene Claudio Marchisio, il centrocampista della Juventus insultato sui social per aver espresso la sua solidarietà ai rifugiati. Su Instagram Marchisio, che già in passato aveva dimostrato un'attenzione particolare al tema dei diritti umani, ha scritto, mostrando il cartello #WithRefugees per supportare la campagna dell'Unhcr, l'Agenzia Onu per i Rifugiati: "Guerre e violenza costringono ogni giorno migliaia di famiglie ad abbandonare le proprie case e ad affrontare pericolosi viaggi alla ricerca di protezione, dignità e un futuro per i propri figli. Io credo sia il momento di chiedere ai leader mondiali delle soluzioni concrete e di stare dalla parte dei più deboli. E tu da che parte stai?". Apriti cielo.

Qualche sparuto tifoso, non solo bianconero, ha apprezzato il pensiero. Ma la stragrande maggioranza ha iniziato a vomitare insulti raccapriccianti. Per quale motivo un calciatore non può dire la sua? Davvero preferiamo dichiarazioni fotocopia come "Sono sempre a disposizione del mister", oppure "Siamo già concentrati sulla prossima partita", o ancora "Ci aspettano dieci finali"? 

Marchisio non è il primo a finire nel tritacarne mediatico per "avere osato" parlare d'attualità. Pochi giorni fa Forza Nuova ha esposto a Brescia uno striscione contro Mario Balotelli. "Balotelli ta het piö enhiminit che negher" la scritta in dialetto bresciano che tradotta è: "Balotelli sei più stupido che nero".  Con lo striscione, attaccato sulla cancellata di una strada cittadina e lungo più di due metri, Forza Nuova criticava la posizione dell'attaccante bresciano sul tema immigrazione. Balotelli aveva semplicemente detto che per i figli di stranieri nati sul territorio italiano è "brutto avere la cittadinanza solo a 18 anni, da giovane è stato difficile non essere riconosciuto come italiano". 

Speriamo che Marchisio, che ieri ha risposto pazientemente ai tifosi sui social spiegando le sue ragioni, abbia ancora voglia in futuro di dire la sua sul mondo che lo circonda. Perché, comunque la si pensi, il confronto civile tra opinioni differenti deve essere parte di una società sana, e quindi anche del mondo dello sport. Per gli insulti non c'è spazio.

Guerre e violenza costringono ogni giorno migliaia di famiglie ad abbandonare le proprie case e ad affrontare pericolosi viaggi alla ricerca di protezione, dignità e un futuro per i propri figli. Io credo sia il momento di chiedere ai leader mondiali delle soluzioni concrete e di stare dalla parte dei più deboli. E tu da che parte stai? Everyday thousands of families are forced by wars and violence to leave their homes and to undertake dangerous journeys. This because they are just seeking protection, dignity and a better future for their own children. I firmly believe it's time to ask our political leaders to find concrete solutions, taking the side of the weakest. And you, whose side are you on? #WithRefugees #WorldRefugeeDay #stayhuman

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