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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Derby Salernitana-Nocerina: "Il tifo violento colpa della crisi e della criminalità"

Dopo lo scandalo del derby salernitano, con i giocatori della Nocerina che hanno finto una serie di infortuni al fine di sospendere la partita come chiesto dai tifosi lasciati fuori dallo stadio, monta la polemica. Istituzioni del calcio all'attacco. Inquirenti al lavoro

Salernitana-Nocerina passerà alla storia. Questo è un dato di fatto. Dentro questa partita c'è tutto. Le istituzioni del calcio che vietano ai tifosi ospiti di recarsi allo stadio di Salerno. I tifosi della Nocerina che assediano (secondo le ricostruzioni) o incontrano (secondo quanto dichiarato dagli stessi tifosi) i giocatori nell'albergo. I calciatori che fingono infortuni per sospendere la partita. Le istituzioni del calcio che si scandalizzano.

Prima la cronaca. Poi i commenti. E la cronaca dice che oggi, ventoso lunedì da bar dello sport, la Digos della questura di Salerno sta identificando i circa 150 ultras che si sono radunati davanti all'albergo dove la squadra di Nocera era in ritiro. Già venti sono stati riconosciuti dalle immagini delle telecamere di sicurezza dell'hotel. A carico di tutti quelli che saranno identificati si preannuncia un futuro in tribunale e lontano dagli stadi.

DURA LA LEGA PRO - Tra crisi e criminalità, il problema secondo il direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli, sembra essere il sud Italia. Proprio così. Intervenendo a Radio Anch'io Sport su quanto avvenuto in Salernitana-Nocerina, Ghirelli ha spiegato che quella è una zona "di grande sofferenza sociale". Sofferenza che nel calcio trova un suo sfogo. Lettura scontata, classica quando si parla di mondo ultras.

L'OPINIONE - Salernitana-Nocerina, hanno vinto gli ultras: hanno vinto i diritti

"Quella di Salerno è una delle immagini peggiori che abbiamo affrontato. E' questa la fase in cui bisogna tutti quanti riflettere e nessuno deve fare quel gioco all'italiana di scaricare le responsabilità. E' bene che la facciamo finita tutti, è un anno e mezzo che lavoriamo sui derby. Paganese, Nocerina e Salernitana sono tre zone ad alto rischio, ma il derby più pericoloso era catalogato Paganese-Nocerina. Noi abbiamo cercato di lavorare per mettere insieme istituzioni, comuni, società e tifosi per superare questo atteggiamento, ma tutto questo lavoro non solo è andato in fumo ma si è rivoltato come un boomerang".

C'è una zona di grande sofferenza sociale, con infiltrazioni criminali, specialmente in quell'area, c'è bisogna che ognuno ci metta la faccia nelle operazioni

COLPA DELLA CRISI - Secondo Ghirelli è comunque impossibile nel calcio di oggi non far giocare i derby. "Sarebbe come lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia. Abbiamo diviso i due gironi di Lega Pro in Nord e Sud per motivi finanziari, e poi le città in competizione sono tre e i gironi sono due. Un derby ci sarebbe comunque". 

SCENARI - Su cosa rischia ora la Nocerina il dg della Lega Pro non si sbilancia: "Bisognerà aspettare il giudice sportivo e l'indagine penale. Da un lato ci sono i delinquenti che c'è da chiedersi come siano arrivati lì in 200-300 e noi ci costituiremo parte civile e agiremo dal punto di vista dei danni. Noi del calcio siamo e lo ribadisco, sebbene il vicepresidente dell'Aic non lo condivida, dei privilegiati. Non possiamo e non dobbiamo chiedere a tutti di fare gli eroi ma quando abbiamo dei privilegi dobbiamo sapere che, per tanta gente, i messaggi che diamo si accentuano. Allora non bisognava entrare in campo e fare quello che è stato fatto. Poi un aereo è volato sopra lo stadio, ma chi lo ha pagato e che facciamo nei loro confronti?" si chiede infine Ghirelli. (

MALAGO' - Da Roma, dal suo bellissimo Circolo Canottieri Aniene (di cui è proprietario), ecco le dure parole di Giovanni Malagò, presidente del Coni, a margine del convegno Ussi La libertà di stampa nello sport: "Ognuno si assuma proprie responsabilità. Le istituzioni del calcio questo argomento lo conoscevano a memoria ed anche se sono vittime e ostaggi, ed è giusto che si costituiscano parte civile, è troppo facile dire che purtroppo è successo, perché nel momento in cui queste squadre sono finite nello stesso girone, con una terza (la Paganese, ndr), bisognava fare di tutto e non è stato fatto". 

PAROLA AGLI ULTRAS - Gli ultras raccontano sul sito forzanocerina.it la loro versione di quanto accaduto ieri in occasione del derby con la Salernitana e in due lunghi comunicati, ricostruiscono il loro punto di vista, partendo da un'osservazione: "Non parliamo né a nome degli ultras né a nome della curva Sud ma a nome della città, perché è la nostra città ad essere stata discriminata dal divieto di recarsi allo stadio Arechi" ed ora è "il nome dei nocerini che viene additato come violento, teppista, terrorista e mafioso". E dunque, dicono gli ultras, "noi all'esterno del San Severino Park Hotel c'eravamo". E "non abbiamo minacciato nessun tesserato. E' stato semplicemente chiesto al mister e alla squadra un gesto eclatante, che facesse parlare l'Italia intera e che scuotesse il sistema. Un gesto che desse voce all'ingiustizia subita dai tifosi a cui preventivamente e senza alcuna prova d'appello è stata negata la trasferta". Quella messa in atto, insomma, è una "protesta civile: visto che se avessimo voluto essere davvero violenti ci saremmo recati a Salerno malgrado il divieto". I tifosi, in particolare, sottolineano di avere tutti la Tessera del tifoso e, quindi, di avere "il totale e sacrosanto diritto di assistere a questa partita" e invitano a chiedere agli stessi giocatori se siano stati minacciati.

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