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Venerdì, 19 Aprile 2024
Sport Milano

Caos Inter, è "guerra" tra Icardi e gli ultras

Domenica sera il capitano sarebbe stato vittima di un'aggressione da parte di una quarantina di tifosi nerazzurri. Wanda Nara nega tutto. Una cosa sola è certa: la società è infuriata, la fascia di capitano sarà tolta a Icardi. Tutto per colpa di alcune pagine della sua autobiografia

IL PASSAGGIO DELL'AUTOBIOGRAFIA - A innescare la miccia, quando la pace tra Icardi e i tifosi sembrava essere stata sancita con il rinnovo fino al 2021, è stato un passaggio della biografia del calciatore. Da pagina 62 a pagina 64 Icardi racconta il litigio avuti con alcuni capi ultras dopo Sassuolo Inter e fornisce la sua versione dei fatti, confessando di aver usato parole per nulla dolci. 

Si legge nel libro:  “A fine partita ho trovato il coraggio di affrontare la Curva a fine gara, insieme a Guarin. Mi tolgo maglia e pantaloncini e li regalo a un bimbo. Peccato che un capo ultrà gli vola addosso, gli strappa la maglia dalle mani e me la rilancia indietro con disprezzo. In quell'istante non ci ho più visto, lo avrei picchiato per il gesto da bastardo appena compiuto. E allora inizio a insultarlo pesantemente: "Pezzo di merda, fai il gradasso e il prepotente con un bambino per farti vedere da tutta la curva? Devi solo vergognarti, vergognatevi tutti". Detto questo gli ho tirato la maglia in faccia. In quel momento è scoppiato il finimondo. Nello spogliatoio vengo acclamato come un idolo".

"I dirigenti -continua Icardi - temevano che i tifosi potessero aspettarmi sotto casa per farmela pagare. Ma io ero stato chiaro: "Sono pronto ad affrontarli uno a uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio, e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo". Avevo sputato fuori queste frasi esagerate per far capire loro che non ero disposto a farmi piegare dalle minacce. Una settimana dopo un capo storico viene da me: pretende ancora le mie scuse. "Non devo chiedere scusa a nessuno di voi, se vi va bene perfetto, altrimenti ciao... Oggi fra me e i tifosi della Nord c'è rispetto reciproco, come è giusto che sia. Anche loro hanno un ruolo importante per il successo della squadra…".

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