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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Schumacher, intervista inedita prima dell'incidente: "Nel 2000 il Mondiale più bello"

Il primo successo con la Ferrari, i rivali più rispettati, la Formula 1: Schumi risponde in video alle domande dei fan in un'intervista mai vista diffusa ora dalla famiglia

La famiglia di Michael Schumacher ha pubblicato sul sito del campione tedesco un'intervista inedita girata poche settimane prima del grave incidente di cui rimase vittima il pilota sulle piste da sci. La decisione è arrivata in vista del 50esimo compleanno del campione il prossimo 3 gennaio. 

Nell'intervista, il sette volte campione di Formula 1 si prestò a rispondere alle domande dei tifosi: chi erano i suoi rivali, quali piloti rispettava di più, chi era il suo idolo da bambini, quale titolo tra tutti quelli vinti considerava speciale. 

Il primo successo con la Ferrari è proprio il titolo più significativo per Schumacher, come racconta nell'intervista. "Il campionato più emozionante fu quello vinto a Suzuka nel 2000 con la Ferrari - risponde Schumacher  nell'intervista -. Il Cavallino non vinceva il titolo da 21 anni e anch'io non trionfavo da quattro. Finalmente vincemmo il campionato, un grande campionato".

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L'avversario di quell'anno era Mika Hakkinen con la McLaren: "il rivale che ho rispettato di più in carriera", dice Schumacher, "sia per le grandi battaglie in pista che per una relazione molto solida anche una volta tolti i caschi".

Schumi parla poi dei suoi idoli d'infanzia. "Quando ero piccolo in pista c'era Ayrton Senna o Vincenzo Sospiri, li ammiravo. Il mio idolo però era Harald "Toni" Schumacher perché fu un grande calciatore (portiere della Germania Ovest ndr)".

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Nell'intervista, Schumacher fa confronto tra la sua Formula 1 e del 2013, spiegando le difficoltà della carriera da pilota. "La F1 è molto dura, anche se prima lo era molto di più senza i limitatori di potenza, la direzione assistita e i vari aiuti elettronici. Però resta uno degli sport più duri che ci possano essere e necessita di una grande preparazione fisica. La chiave del successo però è volersi migliorare sempre. Io ho sempre pensato di non essere molto bravo come pilota, penso sia stata una chiave per diventare quello che sono diventato. Il talento è una cosa importante nel motorsport, ma devi saperlo coltivare e sviluppare". "I risultati arrivano se tutti lavorano bene nella stessa direzione. Da solo uno può fare fino a un certo punto, una squadra sarà sempre più forte. E la F1 è un lavoro di squadra", ricorda infine Schumacher. 

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