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Giovedì, 28 Marzo 2024
Mondiali di calcio

Mondiali 2022, cene e mazzette: "Se il Qatar ha corrotto, si cambi Paese"

Il Qatar avrebbe versato cinque milioni di euro ai vertici del calcio per avere il Mondiale in casa. Il presidente Uefa Michel Platini - anche lui tra gli "indagati" dalla Fifa - giura: "Se c'è stata corruzione si rivota"

ROMA - Doveva essere il primo Mondiale in Medio Oriente. Doveva essere il primo Mondiale in inverno. Una sorta di rivoluzione per il sempre tradizionalista mondo del calcio. Doveva essere. Il rischio è che non sarà nulla di tutto ciò. Perché dal giorno dell'assegnazione ufficiale, la rivoluzione si è presto trasformata in triste abitudine. I morti nei cantieri, prima. Le mazzette e le tangenti, poi. Tanto che il Mondiale in Qatar del 2022 potrebbe presto cambiare padrone. 

A lanciare la bomba è monsieur Michel Platini in persona, anche lui invischiato - e non poco - nel presunto giro di tangenti che avrebbero favorito il paese arabo alla corsa verso il Mondiale. "Se la corruzione sarà dimostrata, dovranno esserci sanzioni e una nuova votazione" ha chiarito il numero uno della Uefa a "L'Equipe". Prima di giurare che lui con le mazzette non c'entra. "Solo per aver fatto colazione con un collega - Mohamed bin Hammam, il dirigente qatariota al centro dello scandalo – mi vedo coinvolto in un affare di Stato e in una trama completamente costruita, non so da chi o perché. Non sono corrotto, non so chi c’è dietro a tutto questo". 

La difesa di "Le Roi" è accorata, se è sincera lo si saprà poi. "Sono cose che fanno male, non si scherza su questi argomenti, il collega in questione l’ho visto diecimila volte negli ultimi quindici anni. Mi rendo conto, però, che dietro questa storia c’è qualcosa, ovvero qualcuno che ha organizzato questa manovra. Tutto è stato creato ad arte per screditare me e il lavoro che faccio, anche se non ho alcuna prova della manovra architettata - ha attaccato Platini - Penso che ci siano molti interessi in ballo, per quelli che stanno alla Fifa, per quelli che hanno intenzione di andarci e per quelli che sperano di esserci un giorno. Forse sono una persona che dà fastidio ed essere visto così è molto pesante". L’assegnazione, rischio revoca a parte, per il boss dell'Uefa rimane comunque corretta: "Non mi pento proprio di niente, penso fosse la scelta giusta per la Fifa e per il calcio mondiale".

Difese d'ufficio a parte, però, Platini e gli altri dovranno spiegare quegli incontri più o meno segreti e quei versamenti più o meno sospetti. A innescare la miccia era stata un'inchiesta del "Daily Telegraph, secondo cui il numero uno della Uefa avrebbe incontrato Mohammed bin Hammam poco prima che la Fifa assegnasse al Qatar i Mondiali del 2022. Durante la "colazione di lavoro", del due dicembre 2010 a Zurigo, Platini avrebbe ricevuto pressioni da parte del dirigente qatariota affinché sostenesse con forza la candidatura dell’emirato mediorientale. Un sostegno che è poi effettivamente arrivato e che lo stesso ex juventino ha spiegato a "L'Equipe". 

Non è tutto, però. Perché si sarebbe poi svolta anche una cena tra Platini, Nicolas Sarkozy, l’emiro e il primo ministro del Qatar. A rilanciare ulteriormente lo scandalo è stato il "Sunday Times" che ha fatto anche i conti. Bin Hamman avrebbe infatti versato oltre cinque milioni in tangenti ai vertici del calcio perché il Mondiale si giocasse "a casa sua". 

Intanto il nove giugno si chiuderà l’inchiesta della Fifa che ha messo nel mirino anche il presidente, Seppe Blatter. "Dopo mesi di interrogatori dei testimoni e di raccolta di materiale, il nostro obiettivo è di completare questa fase della nostra inchiesta - ha spiegato Michael Garcia, ispettore capo per la Federazione mondiale del calcio - e di sottoporre alla camera di giudizio una relazione entro sei settimane a partire da quella data". Da lì al cambio di destinazione per il Mondiale 2022 il passo potrebbe essere breve. E quella sì, sarebbe una prima volta. 

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