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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Olimpiadi 2026, il governo dice no ai giochi invernali

Alla base della rinuncia la posizione del sindaco di Milano Beppe Sala che ha chiesto che il brand "Milano" sia anteposto alla posizione caldeggiata dal governo di una candidatura condivisa tra Milano-Torino-Cortina per i Giochi Olimpici invernali 2026

Per il Governo la proposta della candidatura italiana alle olimpiadi invernali 2026 "è morta qui". Il de profundis arriva dalla voce del sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti che durante l'audizione al Senato ha spiegato le ragioni del no del governo alla candidatura italiana ai Giochi Olimpici invernali del 2026 formata dal tridente Cortina, Milano e Torino.

Alla base della rinuncia la posizione del sindaco di Milano Beppe Sala che ha chiesto che il brand "Milano" sia anteposto alla posizione caldeggiata dal governo di una candidatura condivisa tra Milano-Torino-Cortina.

"Se Lombardia e Veneto vogliono andare insieme, se ne faranno carico loro anche in termini di oneri - ha spiegato il sottosegretario Giorgetti - In caso di candidatura tridente (con Torino, ndr) il Governo avrebbe messo le garanzie, in questo caso non ci saranno ma dovranno fornirle loro".

"Se non ci sono spese per il Governo, perchè dovremmo ostacolare questa proposta: se hanno la possibilità, naturalmente dovranno valutarla con il Coni secondo le regole del Comitato olimpico internazionale".

"Se anche Torino volesse fare altrettanto senza chiedere nulla allo Stato, sarà il Coni a scegliere tra le due candidate"

Olimpiadi 2026: le ultime notizie

"Non intendo ribaltare la responsabilità su alcuni dei sindaci - ha spiegato Giorgetti - ma ritengo che una cosa così importante come una candidatura richieda una condivisione di spirito ed entusiasmo che io onestamente non ho rintracciato. Sono prevalse forme di dubbio e sospetto: il Governo non ritiene che una candidatura fatta con questa formula possa avere ulteriore corso".

"È un mio fallimento personale dal momento che ho lavorato fin dal primo momento a una soluzione condivisa. Questo tipo di proposta è stato discusso e verificato la settimana scorsa insieme ai tre comitati promotori, cercando di arrivare a una conclusione di minimo comune denominatore che ponesse soddisfazione a tutti".

Lombardia e Veneto: "La candidatura va salvata"

"Arrivati a questo punto è impensabile gettare tutto alle ortiche". Lo dichiarano, in una nota congiunta, Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, e Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia.

"La candidatura va salvata, per cui siamo disponibili a portare avanti questa sfida insieme. Se Torino si chiama fuori, e ci dispiace, a questo punto restano due realtà, che si chiamano Veneto e Lombardia, per cui andremo avanti con le Olimpiadidel Lombardo-Veneto".

La Lombardia, con Milano e la Valtellina, e il Veneto, con Cortina, sono pronti a unire le forze e fare squadra per garantire all'Italia una candidatura qualificata.

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, apre alla proposta dei governatori della Lombardia e del Veneto nel portare avanti la candidatura olimpica, nonostante il forfait di Torino.

"La proposta di Luca Zaia e Attilio Fontana sulle Olimpiadi merita un rapido approfondimento"

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