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Giovedì, 28 Marzo 2024
Serie A

Tanti patron stranieri per l'Italia, ma troppi sono flop

Il fantomatico pakistano di Brescia ultimo di lunga serie pretendenti che hanno un odore di bluff

Operazioni serie, ma anche bufale. Non ha l'appeal della Premier League o della League francese, ma il calcio italiano conserva il suo fascino e sembra suscitare sempre maggiore interesse negli investitori stranieri. Nelle ultime settimane tre distinte vicende hanno segnato la calata degli stranieri sui club italiani. È andato a buon fine l'acquisto del Bologna da parte del 46enne americano Joe Tacopina; è sulla via del perfezionamento quello della cordata russo-cipriota intenzionata a rilevare il Parma di Ghilardi. 

Il Parma sarà il terzo club dell'attuale serie A passato in mani straniere, dopo la Roma acquistata dagli statunitensi e presieduta da James Pallotta e l'Inter, rilevata nel novembre 2013 dall'indonesiano Erik Thohir. Ad ottobre era diventato a stelle e strisce il Bologna, acquisito da Joe Tacopina, avvocato di New York, a capo di una cordata appoggiata dal magnate canadese Joey Saputo, lo stesso che nella Mls nordamericana aveva preso il Montreal Impact. Ma i movimenti non sembrano finiti qui. 

Sul Napoli ad esempio corrono da settimane voci sull'interessamento di un fondo cinese pronto ad investire sulla società di De Laurentiis, tanto da portare in dote Lionel Messi, pronto ad emulare sul Golfo le gesta di Diego Armando Maradona.

Un piede in Italia i cinesi comunque lo hanno già messo: lo scorso luglio hanno acquistato il Pavia, società con 102 anni di storia, che partecipa al campionato di Lega Pro. Il primo club ad attirare attenzioni da oltre confine fu il Vicenza, nel 1998, rilevato dalla società inglese Enic, settore petrolifero. Il tornò in mani italiane nel 2004. 

A Venezia (attualmente in Lega pro) nel 2011 sono sbarcati i russi nella persona di Yuri Korablin, già sindaco di Khimki dal 1991 al 2001, deputato dal 2001 al 2006 e fondatore del Football Club Khimki e del Khimki Basket in cui ha giocato per due anni Gianmarco Pozzecco. 

Il Monza dal 2013 è presieduto da Anthony Armstrong-Emery, imprenditore inglese naturalizzato brasiliano che ha puntato sulla lotta al razzismo facendo scrivere sulle maglie 'Stop racism' ed ora è nei guai con la polizia brasiliana essendo indagato in quella che è stata ribattezzata, alludendo proprio ad Emery, 'Operazione Padrino'.  

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