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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Psg pigliatutto: si chiude per Cavani. Assalto per De Rossi

D'altra parte, i parigini sanno che, in tempi di conti traballanti per molti club di Serie A, le offerte a otto cifre diventano sempre più difficili da rifiutare

Venti milioni di euro alla Lazio per Hernanes, 63 o 64 al Napoli per Cavani, e forse anche un'altra maxi-offerta a sorpresa, per il romanista scontento De Rossi. Il Paris Saint-Germain vuole fare shopping nelle rose delle squadre italiane e, come ormai è abitudine per gli ambiziosi azionisti qatarioti, non sembra preoccuparsi del budget da investire. D'altra parte, i parigini sanno che, in tempi di conti traballanti per molti club di Serie A, le offerte a otto cifre diventano sempre più difficili da rifiutare, e anche giocatori che sembravano invendibili finiscono per essere messi sul mercato quando viene offerto il giusto prezzo. 

Così per esempio, dicono indiscrezioni riprese dai siti transalpini, il secco no di Claudio Lotito ad una cessione del centrocampista brasiliano Hernanes («è falso che ci sia un'offerta») potrebbe trasformarsi in un sì se il Psg offrisse 6 o 7 milioni di euro in più, che i biancocelesti potrebbero poi investire per rafforzare la linea d'attacco. Al momento queste sono solo voci, ma ciò che è certo è che gli emiri trapiantati a Parigi continuano a non aver paura di spendere cifre da capogiro per rafforzare una squadra già piena di grandi nomi. E sono intenzionati a tenersi strette le loro stelle di primo piano, a cominciare da Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva. 

«Non è in vendita per nessuna cifra, resterà al club fino alla fine del suo contratto», ha detto a proposito del difensore brasiliano il presidente del Psg, Nasser al-Khelaifi, smentendo le voci circolate nei giorni scorsi su un imminente passaggio al Barcellona. «Il problema - ha aggiunto - non è che il Barca non ci ha offerto abbastanza soldi, ma che non vogliamo negoziare la sua cessione». Nel frattempo, il direttore sportivo Leonardo moltiplica i suoi viaggi in giro per l'Europa, tra Italia e Inghilterra soprattutto, intavolando trattative per somme che farebbero impallidire persino il Real Madrid dei tempi 'galatticì. 

E finendo per trascurare vicende che lo riguardano più da vicino, come quella del contenzioso sulla maxi-squalifica inflittagli per aver spintonato un arbitro negli spogliatoi dopo una partita dello scorso campionato. Leo non si è infatti presentato all'udienza d'appello per la revisione della prima sentenza, spiegando di essere impegnato in un incontro per negoziare il trasferimento di un giocatore, e non ha così potuto spiegare di persona ai giudici la sua versione dei fatti. Risultato: la sospensione è ulteriormente lievitata, da 9 a 12 mesi, e lo terrà lontano dal campo di gioco e da ogni altra attività ufficiale fino al 30 giugno dell'anno prossimo.

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