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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Roma-Nike, le ragioni di un addio (quasi) annunciato

Il club e il colosso americano hanno comunicato "di aver risolto anticipatamente il loro accordo di partnership e di sponsorizzazione tecnica": non è un fulmine a ciel sereno

La Nike non sarà più lo sponsor tecnico della Roma. Il club giallorosso e il colosso americano hanno comunicato "di aver risolto anticipatamente il loro accordo di partnership e di sponsorizzazione tecnica". "A.S. Roma S.p.A., Soccer S.a.s. di Brand Management Srl, (di seguito, la "Società") e Nike European Operations Netherlands NV (di seguito, "Nike") annunciano che l'accordo di partnership e di sponsorizzazione tecnica, stipulato tra la Società e Nike il 12 marzo 2013 con data di scadenza prevista per il 31 maggio 2024, è stata anticipatamente risolto". Il Club aveva firmato nel 2013 con la multinazionale statunitense un contratto pluriennale, che ora volgerà al termine al concludersi della stagione 2019-20. ''La risoluzione anticipata di questo accordo commerciale consentirà all'AS Roma di esplorare nuove opportunità nel mondo dei materiali tecnici e del licensing'', ha dichiarato Francesco Calvo, Chief Operating Officer dell'AS Roma. Per la stagione 2020-21, Roma e Nike hanno stipulato un nuovo accordo in base al quale Nike continuerà a fornire in esclusiva alla Società tutto il materiale tecnico da gara, da allenamento e casual della Prima Squadra, delle squadre giovanili e delle squadre femminili. L'accordo milionario tra Roma e Nike era arrivato dopo la lunga fase Robe di Kappa. Quali sono le ragioni dell'addio? Non è dato saperlo, l'algido comunicato ufficiale non lo spiega.

Sei anni fa la Roma di Pallotta firmò un contratto decennale che prevedeva il riconoscimento di un compenso fisso annuale di 4 milioni (leggermente di più nel 2019-2020) più bonus vari oltre a circa 1 milione ulteriore di ricavi per quanto riguarda la fornitura di prodotti. Pallotta alcuni anni fa aveva espresso i suoi dubbi: "Noi dobbiamo fare andare meglio le cose con la Nike, se devo essere onesto. Non sono assolutamente soddisfatto del nostro accordo". Nell’accordo firmato ormai sei anni fa c'era una percentuale variabile (tra il 7,5% e il 12% in funzione dell’effettivo fatturato netto) sulle vendite effettuate nel corso di ciascun anno di contratto oltre al 50% dei proventi netti di qualunque prodotto commercializzato con nomi, loghi, marchi o diritti di immagine collettiva della squadra di proprietà o nella disponibilità della Roma. In più alcuni bonus legati al raggiungimento degli obiettivi sportivi raggiunti, con un malus specifico in caso di mancato ingresso in Champions League. Ancora prima, nel 2015 Pallotta, parlava così dell'accordo con Nike: "L’accordo con loro‎ ci garantirà notevoli incassi nel corso del tempo. Ma non siamo contentissimi della loro produzione. La Nike deve darsi una mossa, abbiamo responsabilità a livello mondiale e devono aumentare la produzione. Forse non saranno contenti di sentirselo dire, ma devono darsi una mossa. Producono kit bellissimi e vanno venduti". Dopo l'addio con Nike (è stata esercitata una clausola presente nel contratto) ora la Roma cerca un'alternativa. La Gazzetta dello Sport qualche settimana fa aveva ventilato un possibile passaggio della Roma alla Under Armour in futuro. Chissà. Unica certezza: tra Roma e Nike non è mai ascoppiato l'amore.

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