rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Mondiali di calcio

Storie Mondiali, 1954: miracolo di Berna, il ko ungherese e il doping tedesco

Il miracolo di Berna è il soprannome della finale tra Germania Ovest e Ungheria, giocata al Wankdorfstadion di Berna il 4 luglio 1954

Finito il conflitto coreano, si scatenava minacciosa l'energia nucleare della bomba H. L'Europa stava rinascendo dalle macerie e dalle catastrofi della guerra e l'assegnazione alla Svizzera dell'organizzazione della 5^ Coppa del Mondo di calcio riportava sul vecchio continente la manifestazione dopo l'esperienza brasiliana del 1950.

La Coppa del Mondo 1954 riveste una importanza fondamentale nella storia del calcio: fa il suo ingresso nell'ambito della competizione il mezzo televisivo. Non solo. Per la prima volta vennero scelte delle "teste di serie", che influenzarono la composizione e lo svolgimento dei gironi eliminatori: le due squadre considerate le più forti di ogni gruppo non si sarebbero incontrate e, dunque, per ogni girone da quattro squadre ogni nazionale avrebbe giocato solamente due partite, salvo spareggi.

Anche questa volta, per l'Italia fu una debacle. Inserita in un girone piuttosto difficile, tutto europeo, con la Svizzera, l'Inghilterra e il Belgio, perse a Losanna, all'esordio, contro i padroni di casa. L'Italia fu costretta così allo spareggio, ancora contro gli svizzeri. A Basilea, gli svizzeri si imposero per 4-1 e l'Italia tornò a casa.

Chi invece sembrò favorita fu l'Ungheria di Ferenc Puskás e dei giocatori della grande Honvéd. I magiari erano stratosferici ed erano, secondo tutti i pronostici iniziali, i favoriti alla vittoria del titolo mondiale. La cosiddetta Aranycsapat (la squadra d'oro) allenata da Gusztáv Sebes era composta da calciatori di grande valore e tecnica, tra i quali Ferenc Puskás, Gyula Grosics, Nándor Hidegkuti, Zoltán Czibor e Sándor Kocsis.

La corazzata era imbattuta da 4 anni ed era riuscita a battere l’Inghilterra su suolo britannico, spezzando il cosiddetto "Home record": l’imbattibilità casalinga di ben 90 anni dell’Inghilterra. Nella fase dei gironi la compagine magiara aveva sconfitto, coi risultati di 9-0 e 8-3 , rispettivamente la Corea del Sud e la Germania Ovest, sì la stessa che poi vinse il mondiale.

Nei quarti di finale e nella semifinale dovette scontrarsi con Brasile e Uruguay: le due protagoniste della finalissima del Mondiali del 1950. Vinse entrambe le partite nonostante l’assenza del bomber Puskás. Beh tutto fatto no? L'Ungheria sarà campione del Mondo. Macchè. Il 4 luglio, non è solo il giorno dell'Indipendenza americana, quel giorno sarà ricordato per sempre come il Miracolo di Berna. 

>>> I GOL DELLA FINALE <<<


Si arriva così alla finale. Al Wankdorfstadion si affrontano l'Ungheria e la Germania Ovest. La squadra tedesca, che aveva battuto nei quarti di finale la Jugoslavia, con il risultato di 2-0 e in semifinale l’Austria siglando ben 6 reti contro una sola subita, sembrava però una vittima sacrificale. L'Ungheria, infatti, dopo solo otto minuti dall’inizio del primo tempo, si era già portata in vantaggio di due reti, messe a segno da Puskas e Czibor. I 60mila spettatori di Berna però stavano per assistere all'impossibile.

Max Morlock riapre i giochi e Helmut Rahn, di cui potete ammirare una sua statua a grandezza naturale presso lo stadio di Essen, nella piazza che porta il suo nome, con una doppietta fa 3 a 2.

Pochi minuti dopo l'Ungheria pareggiò con Puskás, ma il guardialinee gallese Benjamin Griffiths annullò il gol per fuorigioco. L'incontro finì: la Germania Ovest, che nel girone perse 8 a 3 contro l'Ungheria, era campione del mondo. 

Subito, all'indomani dell'incredibile sconfitta, presero corpo le voci più disparate. Da parte ungherese venne avanzata la tesi che le autorità magiare avessero venduto la finale. Un'altra voce tentò di accreditare la trama di un complotto contro il sistema politico ungherese, una specie di "vendetta" dell'Occidente per il tramite dell'arbitro inglese Ling. 

Infine un'ipotesi, molto meno fantasiosa e più realistica, fino a entrare nella storia della manifestazione, venne lanciata subito dopo la partita: la strepitosa condizione atletica dei tedeschi, capaci di crescere agonisticamente nel finale, proprio mentre i magiari, spossati dal torneo, crollavano, dipendeva da un massiccio ricorso al doping. 

L'accusa venne respinta dagli interessati. Però qualche settimana dopo la finale di Berna accadde un fatto singolare. I giocatori tedeschi vennero colpiti in massa da uno strano morbo itterico dalle pesanti conseguenze: profondamente prostrati nel fisico, furono costretti all'abbandono temporaneo dell'attività. Almeno per 6 mesi. Si trattava di cinque giocatori: Fritz e Ottmar Walter, il portiere di riserva Kubsch e soprattutto Max Morlock e Helmut Rahn, i marcatori delle reti tedesche. Anche questa è la coppa del mondo. 

ger-ungh-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Storie Mondiali, 1954: miracolo di Berna, il ko ungherese e il doping tedesco

Today è in caricamento