rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Tecnologia

La Cia, Whatsapp e le Smart Tv: siamo davvero tutti spiati?

Dopo gli ultimi documenti diffusi da Wikileaks gli esperti si dividono. C'è chi bolla tutto come la "scoperta dell'acqua calda" e chi, invece, parla di "rivelazioni preoccupanti"

cia-2

La Central Intelligence Agency, la Cia, può trasformare la vostra smart tv a marchio Samsung in un dispositivo di intercettazioni ambientali (anche quando è spenta), può aggirare i programmi criptati e intrufolarsi nelle app come WhatsApp e addirittura può controllare la vostra automobile o gli smartphone dotati di sistema operativo Android (Google) e iOS (Apple). E’ quanto emerso da una valanga di documenti – quasi 9.000 – pubblicati da WikiLeaks e che, se autentici, dimostrano come la Cia operi in maniera simile all’agenzia di sicurezza Nsa, la principale entità preposta alla sorveglianza elettronica (quella travolta dalle indiscrezioni sui suoi programmi portate a galla nel giugno 2013 dalla talpa Edward Snowden). 

wikileaks

I NUOVI FILES - Un portavoce della Cia, Jonathan Liu, si è trincerato dietro un no comment: “Non commentiamo l’autenticità o il contenuto di documenti presumibilmente d’intelligence”. Molti di questi file tolgono però ogni velo sulla “maggioranza dell’arsenale di pirataggio informatico” della Cia, sostiene WikiLeaks, secondo cui sono stati distribuiti “in modo non autorizzato tra ex hacker del governo americano e contractor”. E’ stato uno di loro a fornirne al sito di Julian Assange “una parte”, che è stata così resa pubblica. L’agenzia d’intelligence avrebbe persino trasformato il consolato americano a Franconforte (Germania) come base dei suoi hacker capaci poi di muoversi nell’area Schengen in tutta tranquillità grazie ai passaporti diplomatici di cui sono dotati. La fonte, il cui nome resta protetto, ha sollevato questioni che “devono essere discusse urgentemente in pubblico” anche perché serve capire se, con le sue capacità di hackerare, la Cia “abbia superato i suoi poteri previsti dal suo mandato”. Il desiderio dell’ennesima talpa che imbarazza Washington (prima di Snowden, nel 2010 fu la volta di Chelsea Manning) è “iniziare un dibattito pubblico sulla sicurezza, la creazione, l’uso, la proliferazione e il controllo democratico di cyber-armi”, ha spiegato WikiLeaks.

CONTINUA: GLI ESPERTI A CONFRONTO SU CYBER AFFAIRS

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Cia, Whatsapp e le Smart Tv: siamo davvero tutti spiati?

Today è in caricamento