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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Facebook, la diffamazione è reato anche quando è "anonima"

Lo ha stabilito la Cassazione nel giudicare il caso di un finanziere che aveva parlato male di un collega pur senza citarne il nome

La diffamazione su Facebook è reato, anche quando non viene specificato il nome della persona oggetto della calunnia e questa venga letta da un numero limitato di iscritti. Lo ha stabilito la Cassazione nel giudicare il caso di un maresciallo capo della Guardia di Finanza che aveva pubblicato sul social network una frase offensiva contro un collega e un'espressione volgare rivolta alla moglie di questi, pur senza nominarli esplicitamente.

Secondo l'alta corte "chiunque, collega o conoscente dell'imputato, avrebbe potuto individuare la persona offesa", e che la frase fosse "ampiamente accessibile".

Nella motivazione si legge inoltre che "il reato di diffamazione non richiede il dolo specifico" ma la "consapevolezza di pronunciare una frase lesiva dell'altrui reputazione e la volontà che la frase venga a conoscenza anche soltanto di due persone".

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