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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Facebook

Tutto quello che non si potrà più pubblicare su Facebook

Aggiornate le regole che disciplinano la pubblicazione e la condivisione di contenuti da parte degli utenti. No a violenza, istigazione all'odio, bullismo, immagini di nudità, ma anche no alla promozione dell'autolesionismo e del suicidio

Facebook ha aggiornato il proprio codice di autodisciplina, cambiando e spiegando in maniera più chiara le regole su quello che può essere condiviso sul social network. Il testo è lungo tre volte più del precedente e servirà agli utenti per avere maggiore chiarezza per quanto riguarda sia la pubblicazione di contenuti sia la segnalazione e l'eventuale rimozione di quelli inappropriati. Il social network si è impegnato per trovare un equilibrio tra libertà d'espressione, privacy e sicurezza.

MINACCE - Facebook informa che qualora ci siano minacce dirette alla sicurezza personale e a quella pubblica, interverrà rimuovendo i contenuti, disabilitando gli account e collaborando con le forze di polizia. Facebook chiude anche a qualsiasi organizzazione risulti coinvolta "in attività terroristiche, criminalità organizzata, promozione dell’odio verso una certa categoria di persone sulla base del colore della pelle, dell’etnia, della nazionalità, della religione, del sesso, dell’identità di genere, dell’orientamento sessuale, della disabilità o di una malattia". Niente bullismo e molestie, "le pagine che prendono di mira e umiliano una persona, le immagini alterate per umiliare qualcuno, la diffusione di informazioni personali per ricattare o molestare qualcuno, l’invio ripetuto e costante di richieste di amicizia e messaggi non desiderati" saranno proibite. Sono naturalmente consentite le critiche ai personaggi pubblici, ma, avverte Facebook, "rimuoviamo le minacce credibili, così come i messaggi di odio". Il social network ribadisce: "Non permettiamo la promozione dell'autolesionismo e del suicidio", rimuovendo anche i contenuti che prendono di mira persone che si sono suicidate o hanno provato a farlo. È possibile pubblicare e condividere informazioni sul suicidio e l’autolesionismo, ma non promuoverlo. Facebook poi aggiunge: "Non permettiamo agli utenti di usare Facebook per mettersi d’accordo riguardo l’uso ricreativo di droghe. Permettiamo di chiedere la legalizzazione delle droghe o pubblicare informazioni sulle droghe".

NUDITA' - Facebook "limita la diffusione di immagini di nudo perché alcune parti della nostra comunità globale sono particolarmente sensibili a questo tipo di contenuti, soprattutto per via della loro età e del loro background culturale". Non sono ammesse "fotografie di persone che mostrano genitali o che mostrano completamente le loro natiche". Facebook rimuoverà "fotografie che mostrino un seno se includono il capezzolo", ma permetterà la diffusione di "fotografie che mostrano donne che allattano o mostrano cicatrici in seguito a una mastectomia".  Proibite anche le immagini che mostrano rapporti sessuali e "dettagliate descrizioni verbali di atti sessuali". 

VIOLENZA - Facebook rimuove i contenuti che incitano all'odio. "Incoraggiamo le persone a dibattere delle proprie idee perché queste discussioni promuovono una maggiore comprensione reciproca. A volte qualcuno può pubblicare contenuti che incitano all’odio allo scopo di sensibilizzare o educare il prossimo riguardo questo problema. Quando è così, ci aspettiamo che utenti indichino chiaramente il loro scopo, per aiutarci a distinguere meglio i loro contenuti dagli altri". Saranno rimosse anche le immagini di violenza "se sono pubblicate per piacere sadico o per celebrare la violenza". 

DATI SICURI - Guerra aperta anche contro truffe e spam e "ogni tentativo di compromettere la sicurezza di un profilo, anche attraverso la truffa, sarà segnalato alle forze dell’ordine". 

FACEBOOK POST MORTEM - Si torna a parlare anche degli account degli utenti morti. "Facebook è un posto in cui le persone condividono storie e pensieri su amici e familiari che non ci sono più. Una volta ricevute le prove del decesso, mettiamo al sicuro e trasformiamo i profili" delle persone morte e i loro parenti "possono anche chiedere la rimozione del suo profilo da Facebook". Il social network, poi, chiede agli utenti "di rispettare i diritti d'autore, i marchi registrati e altri diritti legalmente tutelati"

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