Facebook, nuove regole per la privacy: "Per gli under 15 servirà l'ok dei genitori"
Gli adolescenti vedranno "una versione meno personalizzata della piattaforma" con meno annunci e condivisione limitata. L'aggiornamento sarà disponibile da questa settimana in Europa
"Le persone di età compresa tra i 13 e i 15 anni in alcuni paesi Ue avranno bisogno del permesso di un genitore o di un tutore per compiere azioni specifiche su Facebook". Ad annuciarlo è il social network di Menlo Park che, in un documento ufficiale, ha spiegato di essersi adeguato al regolamento europeo sulla privacy (Gdpr).
Facebook sì, ma con restrizioni
Facebook ha precisato che i ragazzi tra i 13 e i 15 anni avranno "una versione meno personalizzata della piattaforma con una condivisione limitata e annunci meno rilevanti" e per loro sarà impossibile utilizzare "tutti gli aspetti di Facebook". Sono previste anche maggiori protezioni per i teenagers sulla pubblicità e limitazioni alle informazioni che questi possono condivedere, come la città natale o il giorno del compleanno.
Stretta sulla privacy dopo gli scandali
Dopo lo scandalo di Cambridge Analytics, Facebook corre ai ripari, cercando di garantire agli iscritti una maggiore protezione.
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Spiegano da Menlo Park:
"Facebook chiederà a tutti di effettuare delle scelte su inserzioni basate sui dati forniti dai partner pubblicitari, informazioni nel loro profilo e il consenso alla tecnologia di riconoscimento facciale. Chiederemo alle persone di rivedere le informazioni su questo tipo di pubblicità e di scegliere se vogliono o meno che noi usiamo i dati dei partner per mostrare loro le inserzioni pubblicitarie"
L'aggiornamento sarà disponibile a partire da questa settimana in Europa e poi sarà esteso al resto del mondo, inclusi gli Stati Uniti.
Facebook ha annunciato poiché disabiliterà anche "il riconoscimento facciale per chiunque abbia meno di 18 anni".
"Nel corso di quest'anno - conclude Facebook - presenteremo un nuovo centro globale di risorse online dedicato ai ragazzi e faremo più educazione per rispondere alle loro domande più comuni sulla privacy".