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Giovedì, 28 Marzo 2024
Tecnologia

"Abuso di posizione dominante con Android": Google nei guai

L'Antitrust europeo: "Google imporrebbe restrizioni ai fabbricanti di dispositivi operativi per rafforzare la propria posizione dominante nel settore della ricerca generica su Internet"

L'Antitrust europeo ha inviato a Google una comunicazione di addebiti sul sistema operativo per smartphone Android, per sospetto abuso di posizione dominante. Secondo Bruxelles Google avrebbe imposto restrizioni ai fabbricanti di dispositivi Android e agli operatori di reti mobili, mettendo in atto una strategia volta a preservare e rafforzare la propria posizione dominante nel settore della ricerca generica su Internet.

Una prima conseguenza è il fatto che Google Search viene preinstallato e impostato come motore di ricerca predefinito nella grande maggioranza dei dispositivi Android venduti in Europa. Poi, recita un comunicato dell'Ue, tali pratiche sembrano impedire ad altri motori di ricerca, esistenti e potenziali, di accedere a questo mercato, mediante browser mobili e sistemi operativi. Inoltre, sembrano essere pregiudizievoli ai consumatori perché limitano la concorrenza e soffocano l'innovazione nell'universo più ampio delle reti mobili.

Le riserve della Commissione sono descritte in una comunicazione degli addebiti inviata a Google e alla società madre Alphabet. L'invio di una comunicazione degli addebiti non pregiudica l'esito dell'indagine. Secondo Margrethe Vestager, Commissaria responsabile per la Concorrenza "per i consumatori e per le imprese in Europa l'esistenza di un settore concorrenziale di servizi di internet mobile riveste sempre maggiore importanza. Sulla base di quanto finora appurato, riteniamo che il comportamento di Google neghi ai consumatori una scelta più ampia di servizi e di applicazioni mobili e inibisca l'innovazione da parte di altri attori, in violazione delle norme antitrust dell'Ue, a cui sono soggette tutte le imprese operanti in Europa. Ora Google ha l'opportunità di rispondere alle riserve della Commissione".

L'indagine della Commissione, prosegue la nota, ha rivelato l'esistenza di un incentivo commerciale che induce i fabbricanti di dispositivi dotati del sistema operativo Android a preinstallarvi Play Store, l'app store di Google per Android. Nei contratti con i fabbricanti, Google subordina la licenza per installare Play Store su dispositivi Android alla preinstallazione di Google Search come motore di ricerca predefinito. Ne deriva che i motori di ricerca concorrenti non possono essere impostati come motori predefiniti sulla grande maggioranza dei dispositivi.

LA REPLICA DI GOOGLE - "Android è un bene per la concorrenza ed è un bene per i consumatori". Questa la risposta di Google all'annuncio, da parte dell'Antitrust europeo dell'invio di una comunicazione di addebiti sul sistema operativo per smartphone, per sospetto abuso di posizione dominante. "Android - afferma in una nota Kent Walker, capo dei consulenti legali di Google - ha contribuito allo sviluppo di un ecosistema rilevante e, ancora più importante, sostenibile, basato su un software open source e sull'innovazione aperta. Saremo felici di lavorare con la Commissione Europea per dimostrare che Android è un bene per la concorrenza ed è un bene per i consumatori".

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