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Venerdì, 19 Aprile 2024
Tecnologia

Un italiano su due confessa di scaricare illegalmente da internet

Secondo una ricerca Lorien, la metà degli italiani usa la rete per scaricare illegalmente file protetti da diritto d'autore

La metà degli italiani scarica illegalmente. E’ quanto emerge da una ricerca Lorien sul download pirata per Bsa (The Software Alliance).

Un intervistato su due ha ammesso di aver scaricato illegalmente da internet film, musica o software, come ricorda Repubblica. Il 31 per cento di loro ha ammesso di aver “scaricato qualcosa”, mentre il 9 per cento del campione ha preferito non rispondere, senza ammettere o negare di averlo fatto. Il 10-12 per cento invece dice che nell’azienda in cui lavora “c’è qualcuno che scarica”

"Nei sondaggi è frequente imbattersi in risposte che sovrastimano un certo comportamento, ritenuto positivo, o al contrario sottostimano comportamenti vissuti come negativi", è il commento di Antonio Valente, amministratore delegato e partner di Lorien.  "È possibile quindi che buona parte di quel 9 per cento che non risponde alla domanda sul download illegale abbia in effetti scaricato qualcosa, ma non lo dica. Il che porta la percentuale effettiva di chi attua comportamenti illeciti molto vicino al 40 per cento del campione”. Valente considera poi che se “ancora solo il 65 per cento degli italiani fa abitualmente uso di internet”, quel “40 per cento è purtroppo molto prossimo in realtà alla metà della popolazione effettivamente utilizzatrice di risorse digitali”.

Solo il 14 per cento sostiene che “scaricare da internet film, software e file musicali coperti dal diritto d’autore sia un reato da perseguire” e il 22 per cento degli italiani ignora che questo sia un comportamento contro la legge, mentre il 39 per cento lo ritiene “illecito ma tollerabile”. Il 16 per cento lo considera “scorretto ma non illegale” e solo il 6 per cento lo ritiene “un comportamento lecito”.

Fulvio Sarzana, avvocato esperto in materia, commenta: "L'offerta legale di film in Italia sconta l'assenza di Netflix e di buone serie tv fatte per il web; ma anche l'eccessiva rigidità delle finestre temporali per la disponibilità delle opere nei circuiti legali”. Secondo Enzo Mazza, presidente del Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana), “la pirateria è molto forte sui film, mentre sulla musica è ormai residuale” e questo perché “perché scarseggia l’offerta legale”. Una considerazione che trova conferma nel sondaggio: per il 58 per cento degli intervistato il download illegale “è più comodo/facile” e per il 23 per cento “i prodotti legali costano troppo”. 

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