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Giovedì, 28 Marzo 2024
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L'Europa litiga sullo stop al roaming dal dicembre 2015

I paesi membri non riescono a trovare l'accordo e la data per il "roaming zero" slitta sempre di più. Su change.org una petizione invita i cittadini a chiedere al Parlamento Europeo di rispettare lo stop da dicembre 2015

È capitato a tutti di incappare nella “trappola” del roaming all’estero. Quando usciamo dai nostri confini e da quelli degli operatori telefonici nazionali, il nostro cellulare - per effettuare telefonate e navigare in internet - deve “appoggiarsi” agli operatori del paese in cui ci si trova, pagando per il servizio. Una “tassa” che non piace e che sembra quasi un controsenso, rappresentando un ostacolo alla libera circolazione tra i paesi membri, ossia uno dei cardini dell’Europa Unita.

Nell’aprile 2014, il Parlamento Europeo ha approvato l’annullamento dei costi di roaming in tutti i paesi dell’Unione a partire dal dicembre 2015. La data fatidica ormai si avvicina e tuttavia gli stati membri stanno ancora discutendo, con la proposta di far slittare l’operazione “roaming zero” a fine 2018 avanzata dai 28 ambasciatori, mentre la presidenza UE aveva ipotizzato l’estate 2017 come termine ultimo. Il tema, insieme alla tutela della net-neutrality, è al centro dei negoziati del semestre lettone di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea e i rappresentanti degli stati membri, insieme a Commissione, Consiglio e Parlamento Ue stanno ancora discutendo per trovare un’intesa. In questa situazione di stallo, non è improbabile che Bruxelles decida di ritirare la proposta per presentarne una nuova.

Scrive Claudio Tamburrino su PuntoInformatico:

L'obiettivo principale dell'Europa, d'altronde, dovrebbe essere l'abbattimento della barriere interne in modo da creare un mercato unico, forte grazie al volume della domanda e alla competizione tra le differenti offerte. Tuttavia in un settore strategico e fondamentale come quello digitale, tutto questo sembra passare in secondo piano rispetto agli interessi particolari di telco e singoli paesi, come quelli dell'Europa dell'Est

Su change.org intanto è attiva una petizione per chiedere al Parlamento Europeo l’eliminazione del roaming dal dicembre 2015 contro la proposta di rinvio avanzata dagli stati membri “anteponendo, in questo modo, gli interessi dei gestori telefonici a quelli dei cittadini”. “Questo problema è ora all’attenzione del Parlamento europeo e del Consiglio, dove tutti gli Stati membri sono rappresentati e i cui leader hanno l'obbligo di curare gli interessi dei propri cittadini”, concludono i promotori della petizione. 

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