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Venerdì, 29 Marzo 2024

Cara Italia ti scrivo, Zampa: più tecnologia in Sanità

Sottosegretario Salute: servono risorse, comprese quelle del Mes

Roma, 30 giu. (askanews) - "C'è bisogno di un grande patto come quello che è stato fatto dai nostri nonni nel dopoguerra. Lì è venuta fuori per il paese una grandissima opportunità che ha fatto dell'Italia una delle prime dieci potenze del mondo. Io credo che dobbiamo ripartire dal credere in noi stessi, avendo fiducia e chiedendo ciò che serve non perdendosi però nella rassegnazione o nella polemica".

E' il messaggio che il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, lancia nella rubrica Cara Italia ti scrivo di askanews, in collaborazione con Globe, Associazione nazionale per il Clima, che raccoglie testimonianze e opinioni in una sorta di laboratorio delle energie del paese per ripensarlo dopo l'emergenza del Covid-19.

"Il Covid19 ci ha mostrato lacune, bisogni ma ci ha anche indicato delle grandi opportunità. L'App Immuni è la prima delle innovazioni, la più semplice pur essendo stata considerata complicata, resta il tema del superamento delle questioni della privacy. Ma detto questo l'innovazione nella sanità passa assolutamente attraverso le nuove tecnologie, una grande capacità di immaginare e quindi sviluppo del modello predittivo, big data, telemedicina. Una delle cose che funzionerebbe benissimo applicata ad esempio alle cronicità, alla pediatria e anche all'assistenza a distanza degli anziani. Occorre investire e per questo abbiamo bisogno di molte risorse, comprese quelle del Mes", prosegue Zampa.

"Credo che le donne - aggiunge il sottosegretario - abbiano dimostrato ormai in qualunque campo non solo la propria forza ma la capacità di adattarsi alle situazioni e le proprie competenze. Voglio ricordare che in sanità la maggior parte del personale sanitario è femminile. Occorre però che le donne abbiano ancora quel riconoscimento nei ruoli che non è arrivato. Ci dobbiamo interrogare come società, e di domande ce ne siamo fatte molte in questi anni: forse è l'ora che le donne prendano in mano davvero anche seriamente una relazione con il potere che è quello che non hanno mai fatto, perchè se non ci pensano loro non penso che gli arriverà da qualche altra parte. Al Comitato tecnico-scientifico, che pure ringrazio perchè ha lavorato benissimo, le donne sono state inserite ma solo dopo tante proteste che sono arrivate dalle donne. Serve una grande capacità di protagonismo in prima persona delle donne".

Infine una considerazione sul ruolo della ricerca e l'azione italiana verso un vaccino anti-Coronavirus:

"Certamente essere in prima linea e protagonisti di primo livello nel tema della ricerca e dell'identificazione di un vaccino effettivamente efficace contro il Coronavirus dovrebbe essere materia anche per i media molto più intensa di quanto non lo sia. Perchè è un messaggio ai giovani che vanno via, a fare ricerca altrove, mentre noi dobbiamo anche qui investire molto per farli tornare e per far crescere quel mondo del sapere, e quindi anche una economia che si basa sul sapere, sulla scienza e sulla ricerca. Credo che poche cose siano belle come la sfida del futuro di trovare, inventare, cose come i vaccini, i farmaci innovativi, applicazioni tecnologiche. Per dare più salute e più benessere. Tra l'altro in Italia vive un altro grande vaccinologo che è il professor Rappuoli che sta a Siena e sta lavorando sul vaccino anti-Covid. Il fatto che il nostro paese esprima più di una realtà in grado di lavorare e competere ai primissimi livelli con il resto del mondo credo sia un dato su cui dovremmo concentrarci, prima di tutto il paese che secondo me non sa abbastanza bene queste cose, che non le conosce e non riesce ad apprezzarle. Ma certamente il Governo, e la politica, devono guardare con un occhio molto attento e con un sostegno effettivo a questi settori che sono anche sviluppo economico di grande qualità".

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