Coronavirus? No Coronasushi, provocazione del locale giapponese
La serata per lottare contro i pregiudizi legati all'epidemia
Roma, (askanews) - La psicosi coronavirus ha colpito duramente la ristorazione legata alla Cina, ma anche i ristoratori giapponesi e di cucina asiatica in generale. Ecco allora che per reagire e spiegare che "non c'è da aver paura" di mangiare sushi una catena di ristoranti giapponesi a Roma si è inventata il Coronasushi, una nuova ricetta con salmone e granella di tempura che ironicamente si rifà al temuto virus.
Una provocazione, perché, come spiega Marisa Jiang Kefeng, proprietaria di Moku, tutti i prodotti sono freschi, italiani e controllati.
"Vivo in Italia da 25 anni con la mia famiglia. I prodotti sono tutti da Italia, i fornitori sono tutti italiani, il pesce arriva tutti i giorni fresco".
Stesso concetto espresso da Charlie Gnocchi, imprenditore del settore della ristorazione che invita ad avere meno pregiudizi e a scegliere in base alla qualità.
"E' una psicosi sbagliata, perché la comunità cinese italiana e romana e gli imprenditlorui stanno facendo bene il loro lavoro, sono integrati, hanno dei prodotti eccezionali, hanno un controllo di qualità eccezionale e siamo dei faciloni e questa manifestazione vuole dimostrare proprio questo, che dobbiamo cercare di aprire gli occhi".