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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente&Veleni

Brescia è una città che galleggia sui veleni

Secondo l'ultimo rapporto dell'Arpa l'acqua è inquinatissima: nella falda ci sono quantità di cromo fino a 4mila volte i limiti consentiti e diversi solventi

"Brescia è una città che galleggia sui veleni" questa la definizione che viene data da Piero Gorlani sul Corriere.it e in effetti viene confermata dall'ultima campagna di monitoraggio dell'acqua fatti dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa). I rilevamenti sono stati fatti nel sito dell'ex-Caffaro, industria chimica che ha chiuso i battenti nel 1984. 

Il quadro che emerge dai nuovi dati è allarmante: dal 1982 ad oggi l'inquinamento si è esteso fino a cento volte di più. E per quanto riguarda l'inquinamento da cromo, la situazione bresciana è la peggiore d'Italia: si parla di livelli oltre 4mila volte il limite consentito. 

In più di trent'anni la bonifica della zona non è mai partita. Intanto la falda che si trova proprio sotto la fabbrica è salita di più dieci metri negli ultimi anni, non essendoci più le aziende siderurgiche che pompavano dal sottosuolo miliardi di litri l’anno per le loro produzioni. Così più sale, più si avvicina alla seconda falda che è anche quella dove attingono i pozzi dell'acquedotto: in 19 dei 46 pozzi cittadini il livello di cromo e solventi cancerogeno supera il limite stabilito dalla legge. Il picco più alto registrato è di 4360 volte oltre i limiti di legge. 
 

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