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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'Sos / Etiopia

Siccità record e "fame estrema" per 13 milioni di persone

I dati dell'agenzia Onu World Food Programme. In Kenia, Etiopia e Somalia mai così poca pioggia dal 1981, con previsioni che non lasciano ben sperare. Questo porta alla morte del bestiame, all'impossibilità delle famiglia di sfamarsi, allo spostamento in altre terre e nuovi conflitti. Cosa sta succedendo

Circa 13 milioni di persone in Kenia, Somalia ed Etiopia rischiano la "fame estrema", mentre il Corno d'Africa attraversa la peggiore siccità dal 1981. A lanciare l'allarme è l'agenzia Onu World Food Programme (Wfp). Secondo l'agenzia (premio Nobel per la Pace 2020) tre stagioni consecutive di mancate precipitazioni hanno "decimato i raccolti e causato un numero abnorme di morti di bestiame". La mancanza di acqua e di pascoli costringe le famiglie - che vivono di pastorizia e agricoltura - ad abbandonare le proprie case. Si innesca un pericoloso effetto a catena, con l'aumento dei conflitti tra le comunità. E anche per i prossimi mesi le previsioni parlano di  precipitazioni sotto la media. 

Michael Dunford, direttore regionale del Wfp in Africa orientale, dice chiaramente: "I raccolti sono rovinati, il bestiame sta morendo e la fame cresce mentre le ricorrenti siccità colpiscono il Corno d'Africa. La situazione richiede un'azione umanitaria immediata" per evitare il ripetersi di una crisi come quella somala del 2011, quando 250 mila persone morirono di fame a causa di una prolungata siccità.

La siccità ha colpito popolazioni di pastori e di agricoltori nel sud e sud-est dell’Etiopia, il sud-est e il nord del Kenia e il sud e centro della Somalia. Questo si somma ai rincari sugli alimenti di base, all’inflazione, alla bassa domanda di forza
lavoro agricolo. Cosa significa? Che le famiglie sono sempre meno in grado di comprare cibo. E i tassi di malnutrizione, già alti, potrebbero aggravarsi senza un’azione immediata. "Con la siccità, il bestiame che abbiamo è a rischio. I nostri mezzi di sostentamento dipendono da quello, facciamo tutto il possibile per tenerlo in salute. Ogni mattina portiamo il bestiame al pascolo in un campo lontano, ma anche quella zona si sta seccando”, racconta Elamu, giovane donna etiope, madre di sette figli.

© WFP Michael Tewelde2-3

Gli aiuti

Il World Food Programme sta aiutando le popolazioni dei paesi colpiti dalla siccità con assistenza alimentare e si stanno aiutando le famiglie a comprare cibo per mantenere in vita il bestiame o a compensare le perdite. Questa settimana il Wfp lancia il Piano di Risposta Regionale alla Siccità per il Corno d’Africa, chiedendo 327 milioni didollari per rispondere ai bisogni immediati di 4,5  milioni di persone nei prossimi sei mesi e aiutare le comunità a diventare più resilienti agli shock climatici estremi.

© WFP Michael Tewelde-3

I territori da vicino

In Etiopia si stima che 5,7 milioni di persone colpite dalla grave siccità abbiano bisogno di assistenza alimentare. LìOnu prevede di sostenere 2,9 milioni di persone con soccorsi alimentari nella regione somala, 585.000 bambini malnutriti e madri con cure per la nutrizione e 80.000 famiglie con madri e bambini piccoli con cure preventive contro la malnutrizione. Questa  risposta di emergenza sarà complementata dall’espansione del sostegno attraverso micro assicurazioni a 18.000 pastori a rischio. Il Wfp sta anche cercando di aggiungere 50.000 bambini ai suoi programmi di alimentazione scolastica che, al momento, raggiungono 87.000 bambini in 254 scuole nelle altre regioni colpite dalla siccità.

In Kenia, il governo ha dichiarato nel settembre 2021 la siccità una emergenza nazionale; si stima che 2,8 milioni di persone abbiano bisogno di assistenza. Il Wfp prevede di fornire assistenza alimentare urgente ad oltre 890.000 persone nelle regioni maggiormente colpite e di potenziare le cure per la malnutrizione e i programmi di prevenzione per donne e bambini. si povvederà a micro assicurazioni per i piccoli agricoltori.

In Somalia si prevede che il numero di persone che si trovano nell’insicurezza alimentare acuta (IPC 3+) aumenterà da 3,5 a 4,6 milioni di persone tra febbraio e maggio 2022 se non viene ricevuta assistenza umanitaria. Il Wfp prevede di rafforzare la sua assistenza alimentare a sostegno di ulteriori 600.000 persone nella prima metà dell’anno, raggiungendo un totale di quasi 2,5 milioni di persone. Per aiutare nella prevenzione e nella cura delle conseguenze della siccità, sarà fornito sostegno nutrizionale a donne e bambini. Proseguono anche i programmi per la resilienza, i mezzi di sostentamento e i sistemi alimentari per proteggere i progressi recenti e rafforzare i somali vulnerabili nell’affrontare siccità e altre crisi nel lungo periodo.

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