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Sabato, 20 Aprile 2024
Rifiuti

Rifiuti, multa record di 20 milioni di euro dell'Europa all'Italia

La corte di Giustizia Ue ha condannato l'Italia al pagamento di 20 milioni di euro per il mancanto adeguamento alle regole Ue del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti in Campania. Sulle sanzioni siamo "bandiera nera"

La Corte di giustizia Ue ha condannato l'Italia al pagamento di una maxi multa di 20 milioni di euro per il mancato adeguamento alle regole Ue del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti in Campania. La multa sarà inoltre maggiorata di 120mila euro per ogni giorno di mancata applicazione delle regole Ue dal giorno della sentenza. 

In effetti non è la prima volta che succede: la Corte ci aveva già condannati su questa vicenda nel marzo del 2010. Visto che il nostro Paese non ha messo in atto quella sentenza, la Corte ha inflitto al paese una multa, come prevede la procedura di infrazione Ue. Nonostante le migliaia di infrazioni avviate dalle istituzioni Ue contro gli stati membri, solo una decina si sono tradotte in multe, e soltanto a seguito di prolungate inadempienze. 

L'Italia ha già il primato negativo della multa più pesante mai inflitta dalla Corte, quella dello scorso dicembre sulle discariche illegali, per cui ora l'ammenda forfettaria di 40 milioni di euro a cui sono previste aggiungersi penalità fino a un massimo di 42,8 milioni per ogni semestre che passerà dalla sentenza di dicembre fino alla messa in regola delle discariche illegali.

UNA LUNGA STORIA - Dopo la crisi dei rifiuti scoppiata in Campania nel 2007, ricordano i giudici di Lussemburgo, "la Commissione ha proposto un ricorso per inadempimento contro l'Italia, imputandole la mancata creazione, in quella regione, di una rete integrata e adeguata di impianti atta a garantire l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti sulla base del criterio della prossimità geografica"

Bruxelles "riteneva infatti che tale situazione rappresentasse un pericolo per la salute umana e per l'ambiente". Nel 2010 la Corte Ue aveva stabilito che l'Italia "era venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza della direttiva" europea. E nell'ambito del "controllo dell'esecuzione della sentenza della Corte, la Commissione è giunta alla conclusione che l'Italia non ha garantito un'attuazione corretta della prima sentenza". 

In particolare, "tra il 2010 e il 2011 sono stati segnalati più volte problemi di raccolta dei rifiuti in Campania". Inoltre, "in detta regione si è accumulata una grande quantità di rifiuti storici (sei milioni di tonnellate di 'ecoballe'), che deve ancora essere smaltita, il che richiederà verosimilmente un periodo di circa quindici anni". Infine, "persistevano carenze strutturali in termini di impianti di smaltimento dei rifiuti, indispensabili nella regione Campania".

Pertanto, si legge nella nota, "ritenendo non soddisfacente la situazione, la Commissione ha proposto un nuovo ricorso per inadempimento contro l'Italia, chiedendo alla Corte di constatare il mancato rispetto della sua prima sentenza del 2010". La Corte ha tuttavia deciso uno "sconto" rispetto all'ammenda chiesta dalla Commissione. Gli uffici dell'eurogoverno chiedevano infatti che l'Italia fosse condannata a pagare una somma "forfettaria giornaliera di 28.089,60 euro per il periodo compreso tra la sentenza del 2010 e la sentenza odierna, nonché una penalità, eventualmente a carattere degressivo, di 256.819,20 euro per ciascun giorno di ritardo nell'attuazione della sentenza del 2010, a partire dalla sentenza odierna". 

I giudici di Lussemburgo hanno ora deciso che l'Italia, non avendo "correttamente eseguito la sentenza" del 2010, sia condannata a pagare "da un lato una penalità di 120mila euro per ciascun giorno di ritardo nell'attuazione della sentenza del 2010 (penalità dovuta a far data da oggi) e, dall'altro, una somma forfettaria di 20 milioni di euro". Già a fine 2014 la Corte di Giustizia aveva respinto un ricorso dell'Italia, confermando quanto deciso dalla Commissione, e cioè di rifiutare il pagamento al nostro Paese dei fondi Ue per la gestione dei rifiuti. 

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