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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'indagine

L'Italia ha un problema serio e si chiama inquinamento

La mappa sulla qualità dell'aria elaborata dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA): le città italiane sono tra le peggiori in Ue per livelli medi di particolato fine. Vicenza e Cremona superano il valore limite, male anche Milano

L'Italia ha un problema con l'inquinamento. Ed è un problema serio. Per accorgersi che c'è qualcosa che non va basta un colpo d'occhio alla "mappa visuale" sulla qualità dell'aria presentata ieri dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA). Nella cartina le città europee sono classificate sulla base dei livelli medi di particolato fine (PM2,5) degli ultimi due anni, un inquinante atmosferico che secondo l'agenzia ha la maggiore incidenza sulla salute in termini di morti premature e malattie. Tant'è che nonostante negli ultimi 10 anni si sia registrato un netto miglioramento della qualità dell'aria in Europa "dall'ultima valutazione annuale effettuata dall'AEA in tale ambito si evince che nel 2018 l'esposizione al particolato fine ha causato circa 417 000 morti premature in 41 paesi europei".

Cos'è il PM2,5 e perché è pericoloso

Il PM2,5 raggruppa tutte le polveri di diametro inferiore o uguale a 2,5 micron (µm). Rispetto alle particelle di dimensioni maggiori (ad esempio le PM10 che hanno un diametro compreso tra 2,5 e 10 µm) queste polveri sono in grado di penetrare più in profondità nell'apparato respiratorio umano. In effetti, come spiega la fondazione Veronesi, a seconda delle dimensioni le particelle inquinanti possono raggiungere parti del corpo diverse. "Sotto i 30 µm penetrano nel naso e nella gola, al di sotto dei 10 µm entrano nei bronchi e bronchioli, quelli più piccoli di 2 o 3 µm arrivano fino agli alveoli polmonari", mentre "le cosiddette particelle ultrafini, inferiori a 0,1 µm di diametro, raggiungono addirittura il tessuto polmonare e entrano nel circolo sanguigno". È ormai documentato che l'esposizione a lungo termine al PM2,5 causa malattie cardiovascolari e respiratorie, per questo motivo si tratta di inquinanti il cui livello nell'aria viene monitorato con estrema attenzione.

L'indagine dell'AEA si basa in particolare sulla concentrazione media annua di PM2,5 negli ultimi due anni solari, "calcolata utilizzando dati aggiornati per l'anno più recente e dati convalidati sulla qualità dell'aria per l'anno precedente". Il riferimento da tener presente è quello fissato dall'Ue che per il particolato fine è pari a 25 microgrammi annuali per metro cubo d'aria.

La mappa sulla qualità dell'aria: solo sei città italiane in verde

Delle 323 città che figurano nella mappa (qui il link), 127 hanno una qualità dell'aria classificata come buona e sono segnalate in verde. Il colore arancione corrisponde a livelli di particolato tra 10 e meno di 15 μg/m3, un valore definito "mediocre" dall'AEA. Con il colore rosso si sale ad un valore compreso tra 15 e 25 e ci si dovrebbe iniziare a preoccupare seriamente, mentre in rosso scuro sono indicate le città in cui i PM2,5 superano la soglia dei 25 μg/m3 di cui parlavamo prima. Ebbene, le città in rosso scuro sono solo cinque di cui ben due italiane (Cremona e Vicenza), altre due si trovano in Polonia, una in Croazia. Il confronto con gli altri grandi Paesi Ue è impietoso. Basti dire che solo sei città italiane sono indicate in verde contro le 30 della Germania, le 36 della Francia e le 14 della Spagna. Di contro in rosso si contano 20 città italiane, mentre le città francesi e tedesche in questa "fascia" sono zero. In Spagna solo Barcellona ha un valore di PM2,5 superiore (peraltro di poco) a 15 μg/m3.

mappa inquinamento-3

Gli unici Paesi Ue a fare peggio di noi sono forse la Polonia (che non ha nessuna città indicate in verde) e la Bulgaria, tutta in fascia rossa. Al contrario, le tre città europee più pulite in termini di qualità dell'aria sono Umeå (Svezia), Tampere (Finlandia) e Funchal (Portogallo).

Vicenza e Cremona le città più inquinate, male Milano

Per il resto basta uno sguardo alla mappa per rendersi conto che l'Italia non se la passa bene. L'inquinamento da polveri ultrasottili è un problema soprattutto al nord. Di fatto, tra le città del Sud, Benevento è l'unica con un valore di PM2,5 superiore a 15 (nel dettaglio 18).

La città più inquinata del centro Italia a sorpresa non è Roma (12,94 micron per metro quadro), bensì Terni con un valore di 18,8. Più si sale e più l'inquinamento aumenta. Tra le città peggiori (oltre alle già citate Vicenza e Cremona) vanno segnalate Brescia (24), Pavia (22,9) e Venezia (22,4). Con un valore di 20,1 μg/m3 Milano è invece 303esima tra le 323 città prese in esame dall'Agenzia europea dell'ambiente. Non certo una posizione rassicurante. L'aria più pulita invece si respira a Sassari (5,8 μg/m3), seguita da Genova, Livorno, Salerno e Savona. Ma al di là degli esempi virtuosi in Ue siamo tra i peggiori. 

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