rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ambiente&Veleni

Amianto killer: ogni anno quattromila vittime

Sarebbero più di 34mila i siti da bonificare e più di 4mila ogni anno le vittime a causa delle inalazioni. Legambiente alza la voce: "Smaltimento e bonifiche subito"

In Italia ogni anno sono quattromila le vittime dell'amianto. Le stime parlano di oltre 34.148 siti ancora da bonificare per oltre 32 milioni di tonnellate di amianto sparso su tutto il territorio nazionale. E' questa la fotografia che diffonde Legambiente nella giornata mondiale delle vittime dell'amianto che ogni anno ricorre il 28 aprile.

LEGGI E DANNI ALLA SALUTE - Nel 1992 il nostro Paese è stato uno dei primi nel mondo a scrivere e approvare un provvedimento in materia: la legge n. 257 ha stabilito termini e procedure per la dismissione delle attività inerenti all'estrazione e la lavorazione. Un provvedimento anche per i lavoratori esposti per anni alla fibra: le tutele hanno riguardato in particolare i lavoratori di cave e miniere di amianto, coloro che avevano contratto una malattia professionale connessa all'esposizione e quelli che sono  stati esposti per un periodo superiore ai 10 anni.

Le polveri contenenti fibre d'amianto, respirate, possono causare gravi patologie: l'asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura (ovvero il mesotelioma pleurico) e carcinoma polmonare. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: un'esposizione prolungata nel tempo o a elevate quantità aumenta esponenzialmente i rischi per la salute. Fino agli anni ottanta questa sostanza è stata utilizzata nella costruzione di edifici, tetti, navi, treni. In più è stato impiegato come materiale da costruzione per l'edilizia sotto forma di Eternit.

UN'EREDITA' ANCORA TUTTA DA SMALTIRE - Intere generazioni di studenti sono cresciute studiando in asili, scuole e atenei costruiti o ristrutturati con l’amianto. Intere generazioni di malati sono stati curati in ospedali costruiti con la fibra e in molte case ancora non è stata smaltita.

Nel 2012 è stato disposto un Piano nazionale del governo Monti per lo smaltimento  ma non sono mai state trovate le coperture finanziarie per attivarlo. Per questo l'associazione ambientalista ha deciso di alzare la voce con le parole del suo presidente Vittorio Cogliati Dezza:

Legambiente chiede che il Governo prenda in seria considerazione il piano per ciò che riguarda il risanamento ambientale, lo smaltimento dei materiali, l’avvio di un’efficace sorveglianza sanitaria ed epidemiologica per gli esposti, la garanzia di risarcimento per le vittime. Smaltimento e bonifica devono essere le priorità per portare a zero il rischio connesso con l’esposizione alla fibra pericolosa.Su questo punto siamo drammaticamente in ritardo.

"AGIRE SUBITO" - Secondo l'associazione ambientalista "con un investimento di circa 20 milioni di euro potrebbero essere bonificati circa 10 milioni di metri quadri, ma una politica di bonifica efficace può partire solamente con un’adeguata impiantistica di trattamento e smaltimento".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Amianto killer: ogni anno quattromila vittime

Today è in caricamento