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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente

Nelle acque del Po trovati pesticidi proibiti da decenni

Il rapporto sulla sostenibilità ambientale pubblicato dall'Ispra è un campanello d'allarme. Il problema è che per alcune sostanze non è prevista alcuna soglia di sicurezza: eppure sono cancerogene e tossiche

IL CASO DELL'ATRAZINA

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Tra le sostanze più rinvenute nelle acque supercificiali e in quelle sotterranee e tra quelle che hanno determinato più di frequente il superamento degli standard di qualità ambientale ci sono gli "erbicidi triazinici": atrazina, simazina, terbutilazina e i metaboliti atrazina-desetil e terbutilazina-desetil. A preoccupare, come detto, è soprattutto la concentrazione di atrazina, vietata in Italia addirittura dal 1992. 

L'atrazina è stata rinvenuta nel 4,1% dei 1.065 punti di monitoraggio delle acque superficiali in cui è stata cercata e nel 5,6% dei 2.068 punti di monitoraggio delle acque sotterranee. 

Si tratta, spiegano dall'Ispra, di una "contaminazione storica" a causa dell'uso diffuso in passato e alla persistenza ambientale. "La rilevazione dei suoi metaboliti a livelli superiori supporta la conclusione di un inuinamento di lunga durata. Ma perché è stata scelta proprio l'atrazina come "diserbante tipo" da cercare nel Po? "La scelta è basata sul fatto che non essendo più in uso da oltre due decenni, la sua presenza nelle acque dipende esclusivamente dalle sue caratteristiche chimico-fisiche e dalle dinamiche ambientali. 

I rischi dell'atrazina - Sensibilizzazione della pelle; tossicità specifica per organi bersaglio per esposizione ripetuta; pericolo acuto per l'ambiente acquatico; pericolo cronico per l'ambiente acquatico. 

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