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Martedì, 23 Aprile 2024
Ambiente

Stop a piatti e posate in plastica: "Troppo inquinanti, l'Europa li metterà al bando"

La proposta di direttiva sulla "riduzione dell'inquinamento da plastica", verrà presentata alla Commissione europea tra poche settimane

L'Unione europea potrebbe presto mettere al bando i piatti di plastica, le posate usa e getta, le cannucce, i bastoncini di cotone, gli agitatori per bevande e persino i bastoncini di plastica usati per i palloncini.

Sono tutti prodotti che finiscono "la loro corsa" sul fondo del mare, o sulle spiagge, causando un inquinamento ambientale che definire "spaventoso" non è eccessivo. L'Europa prende posizione: a breve i costi di smaltimento degli imballaggi saranno a carico del produttore.

Verranno rese obbligatorie nuove etichette con informazioni sui pericoli dell'inquinamento generato dalla plastica e, in particolare, dai tappi dei contenitori delle bevande. I tappi sono un'emergenza ancora più grave: dovranno restare attaccati alle bottiglie, per evitare la loro dispersione nell'ambiente. Una soluzione semplice e di sicura efficacia.

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La proposta di direttiva sulla "riduzione dell'inquinamento da plastica", verrà presentata alla Commissione europea tra poche settimane. C'è già una bozza però, che Euractiv.com ha reso nota. 

L'Italia è stato il primo paese dell'Unione a mettere al bando gli shopper di plastica e, poi, i cotton fioc e la microplastica.

La bozza del provvedimento "introduce una serie di iniziative importanti ma non tutte affrontano alla radice i problemi veri” commenta all'Adnkronos, Stefano Ciafani, presidente di Legambiente. La messa al bando di piatti e posate usa e getta, "è sicuramente un risultato importante che conferma la leadership dell’Italia nella lotta all’inquinamento da plastica”. L’Italia infatti è stato il primo paese a mettere al bando prima gli shopper di plastica e poi cotton fioc e microplastica ma questo non basta.

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Nella bozza di direttiva europea, infatti, spiega Ciafani, si parla di abolire piatti e posate di plastica “ma mancano i bicchieri e su questo si può lavorare visto che esiste l’alternativa compostabile”. Si deve fare qualcosa di più anche “sulle bottiglie di plastica perché, va bene la responsabilità dei produttori, ma non basta entro il 2025 raccogliere il 90% delle bottiglie in Pet e utilizzare almeno il 25% di Pet riciclato nella produzione di nuove bottiglie”.

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Secondo Ciafani, infatti, “la direttiva deve spingere sull’uso dell’acqua del rubinetto per ridurre l’uso delle acque minerali. Le acque del rubinetto sono più controllate, sane e meno inquinanti di quelle in bottiglia e bisogna invertire la rotta". Proprio qualche giorno fa, l’Industria Europea delle Acque in Bottiglia (Efbw), di cui Mineracqua (Federazione Italiana delle Industrie delle Acque Minerali Naturali e delle Acque di Sorgente) fa parte, ha annunciato gli obiettivi da raggiungere entro il 2025.

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Un drago che 'sputa' rifiuti di plastica: così alcuni attivisti di Greenpeace accolgono l'apertura della quarta conferenza internazionale "Our ocean, an ocean for life", organizzata dalla Commissione europea a Malta, 5 ottobre 2017. Gli attivisti, davanti all'albergo dove si apre la conferenza, espongono striscioni su cui è scritto "Our oceans: #breakfreefromplastic", cioè i nostri oceani: liberiamoli dalla plastica. Il drago di quattro metri per quattro che sputa plastica usa e getta è stato installato per denunciare il problema globale dell'inquinamento derivante dalla plastica

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