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Venerdì, 29 Marzo 2024
reazione a catena

La siccità potrebbe spegnere la luce nelle nostre case e fare aumentare, ancora, i prezzi

La mancanza d'acqua in alcune zone d'Italia può avere delle conseguenze poco immediate da concepire, ma reali, dalla bolletta al prezzo del pane

La siccità in Italia sta causando una serie di problemi a catena che potrebbero impattare sulle nostre vite in modi anche inaspettati. In un contesto di aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, in parte legato alla guerra in Ucraina, anche le condizioni atmosferiche sfavorevoli alle attività umane sono una variabile. In alcune zone d'Italia, soprattutto al Nord e in parte al Centro, non piove o nevica da mesi. La causa è una presenza fissa di alta pressione che blocca come una barriera invisibile le perturbazioni provenienti dall'Atlantico deviandole al Sud e impedendo l'arrivo della pioggia.

La siccità arriva in bolletta: dighe vuote, prezzi pazzi

In più, le temperature più alte della media anche oltre i due gradi stanno favorendo insoliti incendi in aree come il Trentino Alto Adige o l'Emilia Romagna. La crisi idrica colpisce in primo luogo laghi, fiumi e di conseguenza colture e allevamenti. Il Po ne è l'emblema: in tutte le stazioni di rilevamento l'acqua è sotto il livello di emergenza, ai minimi dal 1972. Ma i problemi potrebbero non essere finiti qui. In questo contesto la prima filiera economica ad essere coinvolta è quella agricola che però oltre ai problemi causati direttamente dalla siccità potrebbe subirne di altri. E le conseguenze finali andrebbero a ricadere sui cittadini.

Perché non piove più, cause e conseguenze della siccità

L'agricoltura in difficoltà

Il Nord Italia e alcune zone del Centro sono i territori più interessati dalla siccità in Italia. Rispetto alla media del periodo ha piovuto ovunque decisamente meno: in Piemonte ha piovuto l'87% in meno (ormai più di 100 giorni senza precipitazioni), in Veneto il 52%, in Toscana il 60% in meno. Coldiretti stima che la siccità può danneggiare oltre il 30% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell'allevamento animale della pianura padana. "Invasi, corsi d'acqua, affluenti: sono tutti in secca. Ma pensiamo che i problemi maggiori arrivino più avanti" ha detto a Today Lorenzo Bazzana, responsabile economico di Coldiretti.

Siccità nei campi di coltivazione in zona Moncalieri Torino (Foto Ansa)-2

In questo momento il problema è duplice e dipende dal tipo di coltura in questione. Per le colture che vanno irrigate in questo periodo dell'anno come orzo e frumento l'acqua non basta. Mentre per le colture da seminare come mais, girasole e soia il terreno è troppo secco per essere trattato. Lo stesso vale per patate, pomodoro e ortaggi. A questa situazione si sommano gli aumenti dei costi per le materie prime e l'energia che costringono le aziende a vendere i prodotti a un prezzo maggiore.  Ha un peso anche l'assenza di neve sulle Alpi e gli Appennini: dopo le nevicate invernali la neve si scioglie e scende a valle rafforzando fiumi, laghi, invasi e irrigando i campi. Quest'anno quella che si scioglierà non basterà. In aggiunta, ci sono anche degli insoliti incendi favoriti dai terreni secchi: da inizio anno sono stati oltre 23.

Se la siccità ti fa aumentare il prezzo della bolletta e del pane

Gli effetti più immediati della siccità si notano dai cambiamenti fisici del territorio. Già dal satellite è evidente che il Nord Italia è meno verde rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e con una quantità minore di neve sulle Alpi. Oltre le conseguenze ambientali ci sono poi quelle economiche, soprattutto inquadrate nel contesto attuale tra guerra in Ucraina e inflazione a più livelli. Le colture e gli allevamenti soffrono la mancanza d'acqua e le rese non sono ottimali. In più, i prezzi delle materie prime e dell'energia sono in aumento e produrre costa di più. In pratica si produce meno a un costo maggiore. Di conseguenza, chi vende i prodotti sul mercato è costretto ad aumentare i prezzi con costi maggiori per i consumatori. Tuttavia, gli aumenti potrebbero non essere finiti qui perché questa crisi idrica potrebbe innescarne un'altra energetica. 

L'Italia ricava il 17,6% di tutta l'energia elettrica prodotta a livello nazionale dalle centrali idroelettriche. Con il 41% del totale, l'idroelettrico è la fonte rinnovabile più utilizzata in Italia. Le centrali sono più di 4.400 e la maggior parte è concentrata al Nord Italia, proprio dove le precipitazioni stanno mancando. Secondo gli ultimi dati del Gestore servizi energetici, l'81% degli impianti idroelettrici è localizzato nelle regioni settentrionali, in particolare in Piemonte (973 impianti), Trentino Alto Adige (569 impianti nella provincia di Bolzano, 275 nella provincia di Trento) e Lombardia (692).

mappa italia centrali idroelettriche di fronte alla siccitàfonti di energia elettrica italia, l'idroelettrico soffre la siccità

Sembra banale da dire, ma se manca l'acqua una centrale idroelettrica non funziona: "La maggior parte delle centrali è ferma perché manca l'acqua: gli scenari sono drastici, ne risente tutto il territorio. La situazione è allarmante ma lo è di più nel medio termine - ha detto a Today Paolo Taglioli, direttore generale di Assoidroelettrica, l'associazione di categoria dei produttori idroelettrici -. Le montagne sono completamente spoglie di neve. La neve è il nostro bacino strategico di risorse e quest'anno non ce n'è. I bacini idroelettrici sono vuoti come mai negli ultimi cinquant'anni. Le riserve si stanno ormai esaurendo e le ripercussioni non  riguardano solo l'idroelettrico ma anche l'agricoltura. Non riuscendo a produrre energia dovremmo importarla, probabilmente gas e carbone a prezzi molto alti. La politica non ha fatto quello che doveva sulle rinnovabili e i problemi stanno emergendo di fronte a queste criticità. Bisogna sbloccare gli iter per i nuovi impianti. Ulteriori importazioni di energia causeranno inevitabili aumenti in bolletta". La siccità, dunque, potrebbe pesare economicamente per i cittadini, aggravando ulteriormente l'inflazione dei prezzi delle materie prime e del costo dell'energia in bolletta.

Cosa si può fare contro la siccità

La soluzione più immediata contro la siccità potrebbe essere la costruzione di invasi per incamerare più acqua possibile, quando pioverà. Anche perché, un terreno arido non è in grado di assorbire l'acqua e in un contesto di siccità le precipitazioni non riescono ad infiltrarsi, aumentando i rischi di frane e di alluvioni. Per questo motivo, Coldiretti e Anbi (Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) hanno proposto un progetto per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio "privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L'idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, che conservino l'acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all'industria e all'agricoltura, con una ricaduta importante sull'ambiente e sull'occupazione" si legge in una nota di Coldiretti. "Se piove - dice Bazzana di Coldiretti - il terreno arido non riesce ad assorbire l'acqua che andrebbe persa: non possiamo permettercelo".

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