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Venerdì, 19 Aprile 2024
siccità continua / Kenya

La siccità aumenta anche i flussi migratori: il monito di Mattarella

Il presidente della Repubblica ha parlato anche di siccità durante la sua visita di Stato in Kenya. E c'è chi invoca il "Ministero dell'Acqua"

La siccità torna sotto i riflettori, purtroppo, anche se nei fatti non se ne è mai andata. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella vi ha fatto riferimento durante la sua visita di Stato nella capitale del Kenya, Nairobi. I due continenti africano ed europeo sono ora uniti da una nuova emergenza: "Il tema è centrale - ha detto Mattarella -. La siccità la avvertiamo anche in Europa. Vi è una condizione generale nel mondo che porta a una consapevolezza reale". Nel frattempo, le richieste di aiuto dai territori aumentano e c'è chi invoca il "Ministero dell'Acqua".

Mattarella: "Alcuni Paesi rinviano impegni, ci duole"

"Speriamo che Nairobi oggi veda un po' di pioggia, ma la siccità che si è registrata in questa regione in questi ultimi anni è un aumento allarmante, è un sintomo delle gravi conseguenze del mutamento climatico", ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella da Nairobi al termine dell'incontro con l'omologo kenyota William Ruto.

Il capo dello Stato si è appellato alla comunità internazionale per fare fronte comune sulle conseguenze dei cambiamenti climatici, tra cui la siccità che "Si avverte ovunque, in Europa, anche nel nostro Paese avvertiamo un'esigenza di pioggia e un abbassamento delle nevi sulle montagne indice delle conseguenze del cambiamento climatico. Per questo esortiamo insieme, il Kenya e l'Italia, la comunità internazionale a procedere con decisione sulla strada dei provvedimenti e dei comportamenti che attenuino l'inquinamento atmosferico e consentano di contrastare con efficacia il cambiamento climatico. È la base questa per avere un futuro di sviluppo, di benessere che riguarda i nostri giovani e le future generazioni".

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Per Mattarella la siccità rientra tra le cause dei fenomeni migratori: "Questo è un tema, quello della siccità, che deriva dai cambiamenti climatici e che sta creando difficoltà enormi. La siccità crea una crisi alimentari che spinge ulteriormente i fenomeni migratori. È nel programma del governo di impegnarsi contro il cambiamento climatico e l'Italia avverte da tempo l'esigenza di un impegno serio e concreto. Ci duole che alcuni Paesi vogliano rinviare il problema a un secondo tempo che non c'è".

La strada è la cooperazione: "Qui a Nairobi, per una lungimirante scelta fatta a suo tempo dal primo Presidente del Kenya, Jomo Kenyatta, ha sede - ha ricordato il Capo dello Stato - il Programma per il clima delle Nazioni unite, che è un punto di richiamo all'importanza di impegnarsi ormai concretamente in maniera crescente. Speriamo che la prossima Cop 28 a Dubai abbia a vedere un impegno concreto, crescente, in maniera da realizzare una condizione di comune impegno per contrastare il mutamento climatico".

"Serve il Ministero dell'Acqua"

"La crisi idrica è una minaccia per la coesione nazionale. Si amplificano, infatti, i contrasti fra i portatori d'interesse: dalle Regioni agli utenti, dal mondo agricolo ai produttori di energia". A dirlo è Massimo Gargano, direttore generale dell'Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi).

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L'attenzione è tutta sul "Decreto acqua" atteso da Palazzo Chigi: "Guardiamo perciò con grande attenzione all'annunciato Decreto Acqua previsto dal Governo per il prossimo 16 Marzo e che dovrebbe definire una cabina di regia contro la siccità, nonché eventuali commissariamenti di opere incompiute, oltre a destinare risorse per avviare interventi di contrasto alle conseguenze dei cambiamenti climatici. In Italia, la legge 152 indica, dopo quello umano, la priorità dell'uso agricolo per le risorse idriche; è però ripetutamente disattesa sull'ara dei forti interessi concorrenti, cresciuti negli anni".

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"Il futuro dell'Italia - aggiunge il dg di Anbi - deve essere legato a un modello identitario di valorizzazione del territorio, che non può essere caratterizzato dagli stati d'emergenza. Il paradosso è la legge contro l'indiscriminato consumo di suolo: tutti, a parole la vogliono; in realtà giace dispersa nei meandri parlamentari dall'epoca del Governo Monti nel 2013".

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il presidente di Anbi, Francesco Vincenzi, propone l'istituzione di una struttura permanente: il Ministero dell'Acqua, sul modello spagnolo: "Quella che stiamo inevitabilmente per affrontare sarà l'ottava annata siccitosa nei recenti 20 anni e la terza consecutiva, così da poterla difficilmente considerare un evento eccezionale, bensì un fatto ormai endemico almeno in alcune aree del Paese - commenta Vincenzi -. Per questo, chiediamo l'operatività del Piano Idrico Nazionale, prologo all'auspicato Ministero dell'Acqua già presente in Spagna. Vanno superati rapidamente gli ostacoli finanziari, ma soprattutto burocratici, all'avvio del Piano Laghetti: destinare un miliardo all'anno sarebbe già un segnale importante; basti pensare che, solo nel 2022, la siccità è costata 13 miliardi al sistema Paese, di cui 6 di mancata produzione agricola, penalizzando non solo il settore primario, ma l'obiettivo della sovranità alimentare".

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