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Sabato, 20 Aprile 2024
Quando pioverà?

Perché non piove più, cause e conseguenze della siccità

È uno degli inverni meno piovosi di sempre con conseguenze evidenti: capire il perché della siccità ci aiuta a comprendere come potrebbe andare e se, e quando, pioverà

Al Nord Italia, ma anche al Centro, non piove più e la siccità che ne deriva sta preoccupando agricoltori, associazioni di categoria e Governo. Tutte le regioni del nord Italia sono in deficit di pioggia rispetto alla media del periodo, chi più chi meno. In Piemonte si è arrivati a oltre cento giorni senza piogge, in Veneto è sempre più probabile che sia il peggior marzo dal 1993 in questi termini, in Lombardia e Friuli Venezia-Giulia ha piovuto decisamente meno della norma, in Emilia-Romagna il volume delle piogge è stato tra i più bassi degli ultimi vent’anni e in Trentino ci sono degli incendi insoliti favoriti, tra le altre cose, anche dalla siccità. In questo contesto di siccità prolungata la pioggia non è l’unico fattore da considerare e comprenderne le cause potrebbe aiutarci a capire se e quando la situazione potrà cambiare in meglio.

Siccità non è solo mancanza di pioggia

Può sembrare strano, ma l’inverno non è il periodo in cui piove di più al Nord Italia. Il problema è che questo momento di mancanza o assenza totale di pioggia dura da diversi mesi ed è iniziato ben prima della stagione invernale. “Da settembre 2021 a marzo 2022 il deficit pluviometrico varia tra il 50% e il 90% - ha detto a Today Andrea Colombo della redazione di 3BMeteo - I picchi maggiori riguardano anche alcune zone del nord est, dove mancano tra i 200 e i 400 millimetri di pioggia”. Semplificando, nel Nord Italia, a seconda delle zone, ha piovuto tra il 50% e il 90% in meno rispetto alla media degli anni precedenti. “Ne sono capitati di inverni poco piovosi, questo non è eccezionale, ma rientra di sicuro nella top 10 degli inverni meno piovosi. Statisticamente, l’inverno al Nord è più secco. Ma questo lo è troppo. Questo periodo di siccità è iniziato a settembre-ottobre: da lì, le precipitazioni sono state deboli o assenti”. Il Po è uno degli emblemi di questa crisi idrica: l'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po ha segnalato che alcuni degli affluenti hanno ridotto la portata anche del 75%, definendo la situazione di "grave, severa e continuata siccità".

Confronto precipitazioni marzo 2021 e marzo 2022-2

Nel Nord Italia non è mancata solo la pioggia. Anche la neve infatti contribuisce ad apportare acqua al territorio, quando in primavera quella sulle montagne in parte si scioglie e arriva a valle tramite i corsi d’acqua. In tutti gli ultimi bollettini delle Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) regionali, oltre al deciso deficit di pioggia è stato segnalato anche quello delle nevicate. Questo confronto ripreso dall'alto da un satellite Nasa rende l’idea della mancanza di neve sulle Alpi e della minore presenza di aree verdi a valle per la mancanza di precipitazioni, rispetto alla stessa immagine dell’anno scorso:

Foto dal satellite sulla siccità al Nord Italia nel 2021

Foto dal satellite sulla siccità al Nord Italia nel 2022

Le cause della siccità al Nord Italia

Dal punto di vista delle precipitazioni questa stagione invernale al Nord Italia è più particolare che eccezionale. Di sicuro è tra le dieci stagioni invernali meno piovose di sempre, ma la vera anomalia riguarda la temperatura. In questa zona del Paese le temperature sono state superiori  alla media tra i 2,1 e i 2,5 gradi. Le alte temperature non permettono alla poca neve caduta di formarsi e di sciogliersi naturalmente in primavera per defluire nei corsi d'acqua e arrivare a valle. Ma cosa ha portato a questa situazione di stallo in cui coesistono per più tempo mancanza di precipitazioni e temperature elevate? È come se ci fosse una barriera invisibile che impedisce alla situazione di cambiare da mesi: "La presenza costante di alta pressione sull’Europa centro-occidentale dura ancora oggi e insiste ancora sulle stesse zone, impedendo il passaggio delle correnti atlantiche che portano piogge - ha detto Andrea Colombo di 3BMeteo a Today -. Il Sud Italia non si trova in queste condizioni perché riceve le correnti atlantiche che dovrebbero arrivare nel Nord Italia, 'deviate' al Sud da questa barriera". 

Temperatura e precipitazioni nord italia-2

Le conseguenze della siccità e soprattutto: Quando pioverà?

Come si è visto dalle foto del satellite, la mancanza di precipitazioni ha reso più arido il terreno che rispetto all'anno precedente è meno verde. In più, questo periodo di siccità si è anche abbinato a un aumento anomalo delle temperature che ha fatto sciogliere prematuramente la poca neve caduta sulle Alpi impedendole di arrivare a valle in primavera. "La poca neve caduta si è subito sciolta - sottolinea Colombo -. Di solito, se fa freddo e nevica una quantità di neve si scioglie in primavera e torna utile, ma quest’anno non è successo. Le temperature stanno impattando su questo". L'acqua, anche proveniente dallo scioglimento della neve, è una vera e propria riserva naturale che, sotto vari aspetti, è importante per:

  • Vegetazione e animali;
  • Agricoltura e allevamento;
  • Abbassare il rischio di frane e alluvioni;
  • Produzione di energia.

L'acqua che arriva a valle nutre il territorio e serve ad alimentare l’agricoltura e l’allevamento. Una sua carenza rischia di mettere in crisi le filiere causando ulteriori problemi a un settore che soffre come altri l'aumento dei prezzi dell'energia di alcune materie prime (gasolio per i mezzi ma anche concimi): questo poi si riflette sui prezzi dei prodotti, che per i consumatori costano inevitabilmente di più. La mancanza di acqua nel suolo lo rende più arido e di conseguenza meno capace di assorbire precipitazioni future, aumentando il rischio di frane o alluvioni. Inoltre, l'acqua serve per produrre energia dall'idroelettrico: secondo gli ultimi dati di Terna l'Italia nel 2019 ha ricavato il 17,4% della produzione di energia elettrica dalle centrali idroelettriche. La maggioranza di queste centrali si trova nell'area dell'arco alpino, proprio quella interessata dalla siccità: senza acqua le centrali non funzionano, e vista la situazione di inflazione del mercato dell'energia non sembra il momento adatto per ridurre la loro capacità di produrre energia elettrica. "Finchè si è in inverno l’impatto è comunque limitato rispetto alla primavera - dice Colombo -. Se la situazione si protrae fino a maggio, ossia il momento di massimo fabbisogno idrico dell’anno, il danno diventerebbe pesante. Dalle Alpi arriverà poca neve e solo le piogge potranno apportare acqua". Nell'immagine, il lago Ceresole in Piemonte quasi prosciugato.

Il Lago Ceresole in Piemonte prosciugato dalla siccità al Nord Italia

Tutti si domandano quando tornerà a piovere. Non ci sono previsioni esatte in merito, la complessità dei fenomeni che regolano l'atmosfera non consente di essere precisi oltre i prossimi 3-7 giorni, ma si può essere cautamente ottimisti: "Alcuni modelli previsionali vengono in nostro soccorso e, sulla carta, alcune proiezioni su livello mensile lasciano intendere che tra aprile-maggio si potrà avere una maggiore flessiblità della situazione di pressione e di conseguenza un aumento delle probabilità di piogge - ha detto Colombo-. Di solito, il passaggio inverno-primavera è un passaggio stagionale che porta a delle variazioni, si modificano gli equilibri. Le probabilità ci sono, ma nulla vieta che possa andare avanti così fino a maggio". Ora, le incognite riguardano la tenuta del comparto agricolo insieme alle ricadute economiche e ambientali: bisognerà fare delle scelte per rendere il sistema più adattabile ai cambiamenti climatici in atto.

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