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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente

L'industria Ue si ribella contro l'addio alle auto inquinanti: "Irrazionale lo stop alla benzina"

Polemiche a Bruxelles dopo la proposta della Commissione di permettere la vendita delle sole macchine a zero emissioni dal 2035. Interviene la lobby dei costruttori: “Non si può vietare una tecnologia”

“Non stiamo vietando le auto, ma le emissioni”. I funzionari della Commissione europea lo hanno ripetuto più volte nelle ore che hanno preceduto l’annuncio. Bruxelles vuole dire basta alle auto che emettono CO2. Se verranno confermate le proposte presentate questa settimana, le macchine a benzina e diesel non potranno più essere vendute nell’Unione europea dal 2035. L’addio al motore a combustione segnerà un momento storico, con il passaggio del testimone all’auto elettrica. Ma assieme alle nuvole di smog potrebbero scomparire anche tante aziende della filiera produttiva che, ancora oggi, ruota attorno ai motori a benzina e diesel. Un segmento industriale determinato a non darsi per vinto e pronto a dare battaglia. 

“Vietare una singola tecnologia non è una soluzione razionale”, è stata la reazione a caldo dell’Acea, l'Associazione europea dei costruttori d'auto. La lobby delle quattro ruote raggruppa tutti i big del settore, da Stellantis (quindi Fiat-Chrysler e Peugeot) a Volkswagen (che include anche Audi, Seat e Skoda), passando per Toyota e Bmw. L’amministratore delegato di quest’ultima, Oliver Zipse, in quanto presidente di Acea, ha risposto a nome di tutte le grandi case automobilistiche all’idea di vietare le macchine inquinanti. “L'attuale proposta per un taglio ancora maggiore delle emissioni di CO2 entro il 2030 richiede un ulteriore massiccio aumento della domanda di mercato dei veicoli elettrici in un breve lasso di tempo”, ha affermato il numero uno della Bmw.

L’idea della Commissione è infatti quella di intervenire sul limite di emissione delle auto, per ora fissato a 95 grammi di CO2 a chilometro. Andare verso l’azzeramento del tetto “senza un significativo aumento degli sforzi da parte di tutte le parti interessate, inclusi gli Stati membri e tutti i settori coinvolti”, rende l'obiettivo proposto “semplicemente non praticabile”, è stata la risposta di Zipse alle proposte ambientali dell’esecutivo europeo. 

Dal canto suo, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha tirato dritto: “Tutti i settori devono fare la loro parte, compreso quello automobilistico”. “Molte aziende - ha aggiunto - hanno già annunciato che investiranno in veicoli a zero emissioni” dal momento che “le auto elettriche sono aumentate molto nell'Unione europea, quindi la domanda c’è”. “E la Commissione promuoverà questo cambiamento”, è stata la promessa della numero uno di Palazzo Berlaymont. Che se vorrà vedere approvato il suo piano dovrà ora scontrarsi con una delle lobby più rappresentative sia in termini economici che di posti di lavoro.

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