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Venerdì, 29 Marzo 2024
Inquinamento / Savona

Vado Ligure come Taranto, Tirreno Power come l'Ilva

Allarme rosso su tutti i fronti in Liguria: da un lato la popolazione preoccupata dalle morti causate dall'inquinamento della centrale elettrica, dall'altro i lavoratori che temono di perdere il posto. Così riesplode la "contraddizione" tra reddito e salute

Ieri i sigilli. Oggi la paura. Anzi, la doppia paura. Quella di ammalarsi da un lato, quella di perdere il lavoro dall'altra. Sembra Taranto. E' Vado Ligure. Sembra l'Ilva. E' la Tirreno Power. Corrente elettrica al posto dell'acciaio ma il risultato non cambia: come in Puglia, in Liguria è esplosa la contraddizione moderna che vuole, in una competizione nella quale non vincerà nessuno, il lavoro contro la salute

E così, dopo la decisione della magistratura di porre i sigilli alla centrale, a suonare l'allarme sono i sindacati che assistono "con crescente preoccupazione" agli sviluppi dell'inchiesta. Prima una precisione: "Non intendiamo entrare in alcun modo nel merito degli atti giudiziari che determinano allarme sociale, mettono a rischio la solidità industriale del sito e potrebbero innescare negative ricadute sull'offerta di servizi al territorio". Quindi la richiesta: "Chiediamo un incontro urgente con i ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico". Obiettivo: "Dirimere immediatamente la questione Tirreno Power di Vado Ligure e avviare un più ampio monitoraggio sulle problematiche del settore".

Entriamo nello specifico: per Cgil, Cisl e Uil occorre un'attenta "e rapida" riflessione per capire quali sono, realmente, le questioni ambientali che interessano l'impianto di Vado Ligure: "La magistratura indaghi e approfondisca, con il massimo rigore, tutte le questioni di propria competenza". Ancora premesse prima di arrivare al punto centrale. Eccolo: "Occorre valutare le conseguenze dirette e indirette che si addensano attorno alla centrale di Vado Ligure, sia in termini di occupazione, diretta e indotta, sia di gestione industriale e di più ampie ricadute sul sistema elettrico nazionale".

Reddito contro salute. Lavoro contro ambiente. E' Vado Ligure. Sembra Taranto. E, come in Puglia, i sindacati si stanno preparando a giocare un ruolo centrale nella partita. Non si può che leggere così il seguito del comunicato nel quale viene sottolineato come l'impianto sia, secondo i sindacati, "al centro di una martellante campagna di stampa rispetto ad altre centrali dello stesso tipo, italiane ed estere". 

La sicurezza degli impianti industriali," di pari passo con il rispetto delle norme ambientali, costituisce da sempre un valore inderogabile per il mondo del lavoro - si legge nella nota - questo implica forti assunzioni di responsabilità da parte di tutti i soggetti competenti. Gli impianti debbono rispettare tutte le norme vigenti, d'altro canto non può essere trascurato l'eventuale danno industriale e l'allarme sociale che deriva da informazioni frammentarie, incomplete o solo in parte accertate. Ciò determina gravi preoccupazioni immediate per i lavoratori della Tirreno Power di Vado Ligure nonché sulla tenuta del sistema elettro energetico troppo spesso al centro di polemiche ambientali capaci di indebolire l'intero ciclo produttivo, senza che se ne valuti nel complesso la decisiva importanza".

Ecco la chiave di volta dal punto di vista sindacale. Il timore, come accaduto con l'Ilva, è ora la spaccatura della cittadinanza. Chi si schiererà dalla parte del lavoro e chi dalla parte della salute. In mezzo, una centrale che inquinando fornisce sostentamento a centinaia di famiglie. Benvenuti a Vado Ligure. Anche se sembra Taranto.

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