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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Arrivano Caronte e il gran caldo: attenzione ai colpi di calore per i cani

L'Aduc ha diffuso un vademecum per affrontare "Caronte" per chi ha un cane: quali sono i sintomi, cosa bisogna e fare e come prevenire i colpi di calore

L'Italia torna a boccheggiare per il gran caldo, con il picco di calore atteso per sabato 24 giugno: temperature percepite fino a 40 gradi a causa dell'elevata umidità. 

L'Aduc ha diffuso un vademecum per affrontare "Caronte" per chi ha un cane. A differenza delle persone, che hanno ghiandole sudoripare in tutto il corpo, molti animali domestici - come appunto cani e gatti - le concentrano sulle zampette. Nonostante i pochi punti di ventilazione, in particolare la respirazione dalla bocca e le ghiandole delle zampette, i cani sopportano anche alte temperature, e i colpi di calore che possono portare anche alla morte dell’animale avvengono soprattutto per la negligenza del padrone. Quelli più a rischio sono i cani che escono frequentemente per strada.

Ma come individuare un colpo di calore in un animale? Innanzitutto bisogna guardare il suo atteggiamento: il cane comincia a cercare l’ombra, non vuole continuare a camminare, sta a testa bassa e perde attenzione, cammina non dritto; i respiri diventano sempre più forti e veloci e polpastrelli e cuscinetti sono umidi. In casi più gravi: emorragie alla pelle, alle mucose che se non trattate in tempo possono portare ad collasso del fegato, emorragie interne. 

A quel punto, una volta capito che l'animale è vittima di un colpo di calore, bisogna abbassare gradualmente la temperatura dell’animale. I sintomi possono scomparire se si riesce a riportare la temperatura corporea alla sua normalità, nei cani 39 gradi. Tuttavia va fatto in maniera graduale, occorre farlo in maniera prudente. Salviette e asciugamani bagnati e freschi su tutto il corpo ma senza avvolgere completamente l’animale, spruzzare con acqua. Fondamentale è poi verificare la scomparsa dei sintomi, altrimenti andare dal veterinario. Ci sono casi più gravi che non si riescono a curare a casa e che necessitano di trattamenti più complessi come reidratazione via intravenosa con la flebo.

Attenzione anche a non confondere i sintomi: invece che un colpo di calore potrebbe essere una intossicazione, ecco perché se i sintomi non scomparissero occorre comunque andare dal veterinario.

Per prevenire i colpi di calore, è opportuno evitare le passaggiate nelle ore di massimo calore e uscire invece la mattina presto e la sera. In caso di uscita per motivi di bisogni fisiologici, far sì che sia una passeggiata rapida, all’ombra e una volta fatti i bisognini di nuovo a casa. Le razze più a rischio sono quelle a quello corto, avverte l'Aduc, perché quello lungo funziona come un "isolante naturale". Tra i più colpiti anche i cani con il naso corto e il muso schiacciato, i cosiddetti brachicefali. 

Infine qualche consiglio: un cane ben idratato, se esce e resta all’ombra difficilmente  –anche a temperature alte - soffrirà un colpo di calore e soprattutto non lasciare il cane in auto. Basti pensare che la temperatura interna della macchina in meno di mezz’ora sale di 20 gradi rispetto a quella esterna. Lasciare un essere vivente in auto è esporlo ad un grave pericolo.
 

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