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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Cani e gatti, attenzione: con la primavera arriva la processionaria

Questo particolare insetto, molto simile ad un bruco, è particolarmente pericoloso per i nostri amici a quattro zampe: ecco alcuni consigli utili 

Con la primavera, oltre alle belle giornate, torna anche un acerrimo nemico di cani e gatti, che si aggira tra i prati e gli alberi: la processionaria. Questi insetti fanno parte dell'ordine dei lepidotteri e dall'aspetto simile a quello dei bruchi, sono  chiamate processionarie per l'abitudine di muoversi in fila indiana, in processione. Nidificano soprattutto su pini e querce e sono estremamente dannose anche per le piante che le 'ospitano'. Le larve mature in primavera, con l'aumento delle temperature, abbandonano la pianta ospite in cui si sono formate e insieme si dirigono verso un luogo adatto in cui interrarsi. Questi infestanti da adulti si trasformano in inoffensive falene, ma nello stadio larvale possono essere pericolosi per gli esseri umani e addirittura letali per gli animali, soprattutto per i cani che hanno l'abitudine di annusare il terreno e di addentare qualsiasi cosa si muova.

Anticimex, azienda specializzata nel Pest Management e nei servizi di igiene ambientale, con l'arrivo della primavera ha voluto fare luce e mettere in guardia proprio su uno degli infestanti più sottovalutati in questa stagione per gli animali d'affezione, che può rappresentare un pericolo mortale: la processionaria. Un avvertimento importante se si pensa che, secondo il recente Rapporto curato da Assalco (Associazione nazionale tra le imprese per l'alimentazione e la cura degli animali da compagnia) e da Zoomark International, si stima siano almeno 60 milioni i pet nel nostro Paese entrati a far parte dei nuclei familiari (200 milioni in Europa), con un business che sfiora i 2 miliardi di euro solo per l'alimentazione.

Un quadro che attesta l'importanza del ruolo sociale degli amici a 4 zampe, sui quali aumenta sempre più l'attenzione dei padroni nell'informarsi su come proteggerli al meglio per garantire una miglior qualità di vita possibile. Le infestazioni di processionaria interessano soprattutto le piante poste in aree soleggiate e per questa ragione possono costituire un rischio per i giardini e i grandi spazi all'aperto, dove scorazzano liberi gli amici a 4 zampe. L'insetto attacca prevalentemente la quercia (rovere, roverella, farnia) e in caso di forti infestazioni possono spogliare completamente le piante ospiti, con gravi danni dovuti agli squilibri fisiologici conseguenti e con progressivi indebolimenti delle piante colpite.

Le larve e i loro peli urticanti, inoltre, sono la causa dei danni e delle allergie provocate dalle processionarie. Questi insetti, nonostante le piccole dimensioni, hanno forti mandibole, che gli permettono di nutrirsi anche degli aghi di pino più robusti e in poco tempo di defogliare interi rami. Il loro corpo è ricoperto di peli urticanti, che si disperdono molto facilmente potendo provocare reazioni epidermiche e allergiche, come irritazioni cutanee, asma e congiuntiviti sia agli umani che agli animali domestici.

''Cani e gatti - afferma Valeria Paradiso, responsabile tecnico di Anticimex Italia - sono particolarmente esposti al pericolo della processionaria, perché annusando il terreno potrebbero inavvertitamente inalare i peli urticanti di questo infestante. Bisogna prestare particolare attenzione, soprattutto in primavera, in quanto il contatto con l'apparato digerente o respiratorio dell'animale potrebbe essere fatale. I sintomi potrebbero variare in base all'esposizione e andare dall'eccessiva salivazione da parte dell'animale, al vomito o diarrea, all'aumento della temperatura corporea. In questi casi è sempre bene riconoscere i sintomi e rivolgersi immediatamente al proprio veterinario. Sono quindi fortemente sconsigliati i metodi 'fai da te' ed è bene rivolgersi agli esperti, i quali attraverso l'utilizzo di specifici prodotti fitosanitari possono debellare l'infestazione".

Per gestire il problema della processionaria, tra la fine dell'autunno e l'inverno, indicativamente fra dicembre e i primi di febbraio, si può intervenire con la rimozione meccanica dei nidi larvali. Nel periodo primaverile, indicativamente tra la fine di febbraio e i primi di aprile, la lotta meccanica contro le larve è possibile mediante l'applicazione di trappole ad intercettazione da tronco, che fanno finire le larve in un contenitore evitando quindi che raggiungano il terreno. In estate, indicativamente verso la metà di giugno, è possibile interferire nella riproduzione della specie mediante l'esposizione di trappole (a Sud-Ovest degli alberi da tutelare) per catture di massa, che risultano selettive nei confronti dei maschi, riducendone la densità della popolazione. A fine estate, indicativamente dopo la prima decade di settembre, si può intervenire con interventi a base di prodotti specifici.

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