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Venerdì, 29 Marzo 2024
Palermo

Abbandonato in casa, cane cade dal balcone e muore: proprietario condannato ad una maxi multa

Era morto il giorno in cui i soccorritori avevano avuto accesso all'appartamento in cui era stato segregato. "La sofferenza che ha dovuto provare questo animale nei suoi ultimi mesi di vita è inaccettabile" denuncia l'Enpa

Dopo un processo durato sette anni il tribunale di Palermo il proprietario di un cane è stato condannato per maltrattamento di animale e si è visto infliggere una multa di 8mila euro e a risarcire le parti civili, l'Enpa e il volontario dell'associazione che nel 2013 tentò inutilmente di salvare l'animale, disponendo pure una provvisionale di 2 mila euro ciascuno. Come ricostruisce Palermotoday, all'imputato non sono state concesse neppure le attenuanti generiche, nonostante fosse incensurato.

I fatti risalgono al 2013 quando grazie ad un appello condiviso su Facebook un giovane volontario dell'Enpa interviene per verificare la situazione in cui si trova costretto un cane immortalato in una fotografia che lo ritrae malconcio sul cornicione di un balcone. Nessuna denuncia da parte degli abitanti del palazzo o dei vicini, ma il volontario si rende subito conto che si tratta di una situazione disperata.

L'animale, un giovane meticcio dal manto bianco e miele, è magrissimo, si riescono a contare le ossa. Il volontario avverte subito le forze dell'ordine e presenta denuncia. Il balcone si trova ad un piano molto alto e i vigili del fuoco sono costretti a sfondare la porta. Quello che si trovano di fronte è inimmaginabile: escrementi ovunque, cibo buttato per terra, mobili completamenti divelti, una situazione di totale incuria ed abbandono. Il cane, che probabilmente si trovava abbandonato a se stesso da moltissimo tempo è spaventatissimo e mentre le forze dell'ordine cercano di raggiungerlo l'animale, preso dal panico, si butta giù dal balcone e muore nel giro di pochi minuti.

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Il proprietario dell'animale viene quindi rintracciato e afferma di aver dato incarico di prendersi cura del cane ad una terza persona che però non sarà mai nominata o identificata all'interno del processo. Oggi, a distanza di 7 anni la condanna "per avere, per crudeltà o comunque senza necessità, lasciando un cane rinchiuso in stato di abbandono dentro un appartamento e senza provvedere alla sua alimentazione, sottoposto l'animale a sevizie, comportamenti, fatiche insopportabili”.

"Purtroppo oggi non possiamo gioire – afferma Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa - la sofferenza che ha dovuto provare quel cane nei suoi ultimi mesi di vita è inaccettabile. Lasciato morire di fame, rinchiuso in quella casa ridotta a letamaio, in spazi angusti. Il balcone era talmente stracolmo di immondizia e rifiuti che il cane non aveva lo spazio per accedere ed era costretto a salire sul cornicione per stare all'aria aperta. E che dire del fatto che nessuno nel palazzo o nel vicinato abbia mosso un dito per aiutarlo? Una totale omertà e indifferenza superata in questo caso solo grazie all'aiuto dei social network. Una storia dolorosa che ci ricorda purtroppo quanto ancora sia lunga la strada da percorrere per poterci considerare una società civile. Ringrazio di cuore il volontario Enpa che ha voluto andare fino in fondo e i legali che hanno seguito il caso, in particolare l'avvocato Corinne Tamburello di Rete Legale Enpa per aver portato in tribunale i diritti dimenticati di quel povero cane maltrattato" 

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