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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Animali Spagna

Corride, la Corte Costizionale annulla il divieto della Catalogna

La motivazione: "E' parte del patrimonio culturale". Dura replica della sindaca di Barcellona, Ada Colau: "Nella nostra città mai più una mattanza di tori". Ora si rischia un boom di ricorsi da parte degli organizzatori

SPAGNA - La Corte Costituzionale ha annullato l'articolo di legge regionale che impone il divieto di corride in Catalogna, approvato dal Parlamento catalano nel 2010, ritenendo che vada oltre le competenze ad essa attribuite. L'Alta corte si è espressa a maggioranza, con otto voti favorevoli e tre contrari, decidendo che la Catalogna è andata al di là dei poteri ad essa concessi in materia di gestione degli spettacoli e della protezione degli animali. 

LA SENTENZA - "La Catalogna ha competenza nella gestione degli spettacoli e nella protezione degli animali, ma la corrida fa parte del patrimonio culturale della Spagna", si legge tra le motivazioni della decisione.

IL DIVIETO - La Catalogna ha vietato dal primo gennaio 2012 l'organizzazione di corride sul suo territorio del Nord-Est della Spagna, dopo l'adozione di una legge di iniziativa popolare che aveva raccolto 180.000 firme. La decisione odierna della Corte costituzionale potrebbe generare vibranti proteste degli animalisti e dei separatisti catalani.

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Le corride, una discutibile passione (Foto Ansa)

LE REAZIONI - La prima, dura reazione è arrivata dalla sindaca di Barcellona, Ada Colau, che ha ribadito come il governo della capitale catalana farà "tutto il possibile" perché la plaza Monumental, l'arena della città, resti "non torni a sporcarsi con il sangue degli animali". Il governo locale è quindi pronto a disobbedire alla sentenza.

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