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Martedì, 23 Aprile 2024
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Jova Beach Tour, i mega-concerti che mettono a rischio il fratino (già in pericolo)

Dopo le polemiche dell’edizione del 2019, Jovanotti decide di replicare il tour sulle spiagge italiane anche nel 2022. Ma l’ecosistema rischia di non reggere e il fratino di estinguersi. In Italia ne restano solo 700 coppie

Jova, sei “un ragazzo fortunato” ma se ci sei batti un colpo. Perché ignorare le conseguenze ambientali che portano con sé le 21 date del Jova Beach Party, non ti aiuterà ad essere ancora rap. In sintesi, questo il messaggio che il piccolo trampoliere delle nostre coste invierebbe al cantautore di successo, se solo potesse. Il fratino, un piccolo uccello in pericolo di estinzione che nidifica sulle nostre spiagge, rischia grosso a causa del mega-tour estivo di Jovanotti. Che già nel 2019 aveva ignorato l’appello dei naturalisti e che, per il 2022, ha annunciato nuovi show su 12 litorali italiani. In barba alle ruspe che spianeranno la sabbia, agli amplificatori che rimbalzeranno musica anche di notte, alle migliaia di persone che si riverseranno al concerto e che avranno bisogno di molti parcheggi. Dal 2 luglio al 10 settembre, proprio mentre si svolge stagione di cova delle circa 700 coppie di questa specie che sopravvivono in Italia. Già dimezzate negli ultimi venti anni. E che con questi dati, scompariranno nel giro dei prossimi dieci. 

L’appello a cambiare idea e riportare il “tranqi funky” nelle discoteche, templi della musica più adatti allo scopo, è partito anche quest’anno dai naturalisti che studiano il fratino da anni sul campo. Ma dal Jova nazionale, nessuna novella. “Luglio e agosto, quando i concerti si soffermeranno anche per due serate di fila sulla stessa spiaggia - spiega a Today Roberto Tinarelli, ornitologo membro del Comitato Nazionale di Conservazione del Fratino - sono i mesi in cui il fratino depone le proprie uova in una buca sulla sabbia. In attesa che si schiudano e che dopo poco più di 20 giorni, i giovani si involino. Lo schiacciamento, accidentale o no, è praticamente certo”. Una coreografia già vista due anni fa, quando il Jova Beach Tour riversò sulle spiagge circa seicentomila persone. “A Rimini e al Lido degli Estensi, i genitori furono costretti a spostare su altri lidi i piccoli già nati”, prosegue l’ornitologo. “Perché in quella fase stavano insegnando loro ad allontanarsi dal nido per raggiungere la battigia, dove avrebbero trovato piccoli crostacei insetti che vivono nel limo del bagnasciuga. Se disturbati, i piccoli non mangeranno a sufficienza e avranno scarse possibilità di successo”. Le lunghe zampe lo rendono un pò buffo ma simpatico, oltre al fatto che ha una mascherina nera inconfondibile ai lati del becco. Il fratino è una specie bandiera, la cui presenza indica un ambiente sano. “Abbiamo già perso quasi del tutto le nostre dune costiere, ecosistemi ricchi di biodiversità che ospitano piante e animali ormai divenuti rarissimi. Se perdiamo anche lui, i nostri litorali diventeranno spianate senza più nessuna forma di vita”, conclude Tinarelli. Effettivamente, tutto questo si incardina in un quadro che registra un’erosione costiera in Italia che nell’ultimo mezzo secolo, ha provocato la scomparsa di circa 35 milioni di metri quadrati di costa. E che non migliorerà con una pressione dell’uomo sempre maggiore. Jova, ripensaci. La musica ha i suoi spazi, che può sfruttare senza recare danno a ciò che rimane degli habitat naturali.

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