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Giovedì, 25 Aprile 2024
Giornata mondiale del cane

Il mercato nero dei cuccioli tra allevamenti clandestini e traffici illegali

Un business criminale che vale più di 300 milioni di euro all'anno e coinvolge oltre 400mila animali. L'allarme di Coldiretti nel Giornata mondiale del Cane

Il mercato nero di cani e gatti di razza in Italia alimenta un business criminale da 300 milioni di euro l'anno. Coinvolti tra allevamenti clandestini e traffici illegali con l'estero oltre 400mila cuccioli. La denuncia arriva dall'ultima analisi di Coldiretti sui dati dell’Osservatorio Agromafie in occasione della Giornata mondiale del cane 2021.

Il traffico illecito di animali da compagnia, spiega Coldiretti, è uno dei fenomeni malavitosi a maggior impatto sociale visto che una casa italiana su tre (32%) ospita almeno uno o più animali da compagnia che spesso diventano veri e propri componenti del nucleo familiare come dimostrano i 6,3 milioni di italiani che quest'estate hanno scelto di partire in vacanza con il proprio animale. Tra quanti hanno in casa un animale, dice Coldiretti, il 20,7% lo ha ricevuto in dono, il 19,3% lo ha preso da una struttura di ricovero, il 17,1% lo ha raccolto dalla strada, il 13% lo ha trovato in un allevamento, il 12,3% lo ha comprato in un negozio, l'11,4% lo ha comprato da conoscenti o privati, il 5,7% ha tenuto il cucciolo di un animale che possedeva già e lo 0,5% lo ha acquistato sul web, secondo Eurispes.

Il mercato nero dei cuccioli importati dall’estero

C'è poi il lato oscuro del mercato nero con i cuccioli importati illegalmente dall'estero che, venduti a prezzi che oscillano tra i 60 ed i 1.200 euro, hanno di solito appena poche settimane di vita, non hanno neppure finito il periodo di svezzamento e ovviamente non sono registrati con il microchip d'identificazione richiesto dalla legge.

Questi esemplari, assai spesso imbottiti di farmaci per farli apparire in buona salute, continua Coldiretti, vengono introdotti nel territorio nazionale accompagnati da una documentazione contraffatta che ne attesta la falsa origine italiana e riporta trattamenti vaccinali e profilassi mai eseguiti. Gli animali sono il più delle volte trasportati nascosti e pressati dentro contenitori, doppi fondi ed altri ambienti chiusi, stipati in furgoni e camion che percorrono lunghi tragitti.

Quello dei cuccioli clandestini, conclude l’associazione, è un commercio che talvolta si realizza anche con la complicità di alcuni allevatori e negozianti italiani che “riciclano” nel mercato legale animali di provenienza illegale. Il traffico di animali da compagnia costituisce un danno per tutte le parti coinvolte, ad eccezione di chi lo gestisce. Ad esserne colpiti sono, oltre che gli allevatori ed i rivenditori onesti, in primo luogo gli animali stessi, vittime quasi sempre di maltrattamenti ed abusi. E se un cucciolo di razza offerto dal mercato illegale arriva a costare anche solo un ventesimo di quanto si spende nella filiera legale dell'allevamento, si tratta tuttavia solo di un “risparmio apparente” perché l'acquisto di cuccioli di razza attraverso circuiti non legali si traduce sovente in una spesa maggiore a lungo termine in cure mediche oppure addirittura nella morte dell'animale malato.

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