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Venerdì, 19 Aprile 2024

100 cani del Rifugio rischiano lo sfratto: «Istituzioni non hanno mai fatto nulla per precedenti abusi»

È la denuncia lanciata all'Agenzia Tutela della Salute del Comune di Milano da Gianluca Maletti, Presidente dell'associazione Pet Rescue Italia, che gestisce il Rifugio di Cascina Santa Brera, nel comune di San Giuliano Milanese

«Quando cercheranno di venire a portare via i nostri cani ci troveranno legati ai box». Non hanno nessuna intenzione di abbandonare i propri animali i 200 volontari del Rifugio di Cascina Santa Brera, nel Comune di San Giuliano Milanese, gestito dall'Associazione animalista Pet Rescue Italia, perché, quello giunto nei loro uffici è un ordine di sfratto già decorso il 31 Dicembre scorso con l'intimazione di lasciare gli spazi entro il 31 Marzo. Ma quelli che potranno difficilmente trovare una nuova rioccupazione oggi sono gli ospiti della struttura, ovvero gli oltre 100 cani in gestione all'Associazione e costantemente in cerca di casa.

Pet Rescue Italia, è un'associazione animalista, nata nel 2017, dedita al salvataggio di cani e gatti da tutta Italia e che riesce a far adottare oltre 400 cani all'anno. L'impegno dell'associazione milanese è importante in tutto il Paese con moltissimi progetti come, ad esempio, nel Comune di Vico del Gargano, in provincia di Foggia, dove sono state spedite delle cuccie fisse numerate per cani randagi.

Lo sfratto e gli abusi

Lo sgombero ordinato da ATS - Agenzia Tutela della Salute - del Comune di Milano vedrebbe nelle sue cause delle istanze di luoghi non a norma derivanti da abusi edilizi di circa 10-15 anni fa e precedenti all'ingresso dell'Associazione animalista. Il Rifugio, nato nel 2017, denuncia che "tali inadempienze non sono mai state verificate da nessuno dei soggetti istituzionali coinvolti - afferma Gianluca Maletti, Presidente di Pet Rescue Italia - e se le istanze fossero state rispettate o fatte rispettare noi banalmente non saremmo lì oppure saremmo in un posto a norma".

Le richieste dell'Associazione

Pet Rescue Italia chiede così che venga aperto un tavolo di discussione con le Istituzioni per trovare una soluzione per questi animali che rischiano di finire in qualche pensione o chissà dove. «Da soli non ce la possiamo fare. - continua Maletti - Non riusciremo mai a trovare un terreno da soli, andare a parlare con i Comuni, con gli uffici tecnici, con Regione Lombardia, con ATS, con la Città metropolitana e fare tutte le verifiche per ogni singolo terreno che potessimo mai trovare entro il 31 Marzo 2022. Abbiamo bisogno di qualcuno che abbia le capacità e le conoscenze tecniche e per fare questo abbiamo bisogno di più tempo». L'Associazione e i suoi volontari, fortemente legati al territorio milanese, cercano aiuto anche dai cittadini con donazioni, adozioni e non solo per cercare di dare un futuro migliore a questi 100 amici a quattro zampe.

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