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Giovedì, 25 Aprile 2024
Animali / Brescia

Arriva la legge "Spara e mangia": lo spiedo con gli uccellini torna sui menù

Un progetto di legge approvato in Lombardia consentirà di tornare a mangiare piccoli uccelli di selvaggina in sagre e ristoranti. Una normativa resa possibile da una “stortura” nella normativa

Una “donazione” salva lo spiedo bresciano. La famosa ricetta che prevede l’utilizzo di uccelli di cacciagione era sparita dai menu di sagre e ristoranti sin dal 2014, a causa di una normativa che vieta la vendita di parti di avifauna per fini commerciali. Vietata la vendita, ma non il consumo. Da qui la proposta di legge approvata martedì in Consiglio Regionale della Lombardia e promossa dal leghista Floriano Massardi: da ora, la selvaggina potrà essere donata volontariamente e a titolo gratuito, dal produttore primario (il cacciatore) fino al consumatore finale in ristoranti e sagre di paese. Concessi fino a 150 capi di selvaggina da utilizzare in realtà non solo per la preparazione dello spiedo bresciano ma anche di altri piatti tradizionali lombardi. Quindi, la commercializzazione di quaglie, merli e alzavole (cioè specie cacciabili) rimane illecita. Ma grazie a una semplice donazione inserita tra le pieghe della legge, si potranno tornare a consumare piatti a base di fauna selvatica sia in eventi pubblici che privati. Indignazione e proteste da parte degli animalisti, plauso di molti sindaci, delle attività ricettive e ovviamente, del mondo venatorio.

“E' un grande giorno per la valorizzazione della cultura gastronomica lombarda, volta a preservare le tradizioni e le identità dei nostri territori”, spiega Massardi. “Sono molto soddisfatto dell'esito positivo di questo progetto di legge che ha impegnato la Commissione nelle ultime settimane. Il divieto di vendita ma non del consumo, è una stortura legislativa che ha messo a rischio una tradizione profondamente radicata, per quanto riguarda lo spiedo, nel territorio bresciano”. Così, la normativa prevede che la cessione gratuita sia monitorata da un apposito sistema di tracking secondo quanto stabilito dalle normative europee, ai fini di garantire la sicurezza alimentare ai consumatori nel rispetto delle norme sanitarie. Oltre a quelle previste dalle norme statali, il progetto di legge introduce ulteriori sanzioni amministrative da 500 a 1.500 euro in caso di violazioni di quanto previsto dal testo normativo.

Dura la reazione degli ambientalisti, che non a hanno dubbi sul fatto che si tratti dell’ennesimo attacco alla tutela della biodiversità da parte della maggioranza di centro-destra della Regione Lombardia. E’ molto chiara la posizione dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, che parla di “implicita promozione del mercato illegale di selvaggina, senza alcuna tassa e sopratutto senza controlli sanitari e quindi potenzialmente pericolosi per la salute dei cittadini. Per questi motivi, ma anche facendo tesoro delle riserve espresse dagli stessi uffici regionali sulla validità di tale legge chiediamo al governo di impugnare la legge davanti alla corte di Cassazione”.

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