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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Bastonate, uncini e catene: in un video 15 anni di maltrattamenti nei circhi inglesi

Un video dell'Animal Defenders International (Adi), che mostra il "dietro le quinte" delle luci della ribalta dei circhi in Gran Bretagna, è stato proiettato al termine di un workshop al Parlamento europeo per chiedere lo stop all'uso degli animali dei circhi in Ue

Bastonate, colpi con l’uncino, frustate, urla, ma anche gabbie strettissime, catene corte al punto di non poter muovere la zampa, giacigli sporchi. C'è tutto questo nel video diffuso dall'Animal Defenderes International (Adi), che raccoglie quindici anni di maltrattamenti nei circhi della Gran Bretagna. Le immagini, frutto delle investigazioni sotto copertura dell'Adi, sono state presentate da Eurogroup for Animals presso il Parlamento europeo a Bruxelles, nell’ambito del workshop “Uso di animali nei circhi: ora è tempo di cambiare”, organizzato da Intergroup on the Welfare & Conservation of Animals (che raggruppa 100 eurodeputati) e Eurogroup for Animals.

Il video, scrive la Lav in un comunicato, mostra il “dietro le quinte” delle luci della ribalta dei circhi, "la realtà della vita degli animali sfruttati negli spettacoli, e il trattamento loro riservato, sapientemente celato agli occhi degli ispettori di polizia veterinaria al momento dei sopralluoghi, ai quali venivano presentate situazioni nei limiti di quanto richiedevano le norme di riferimento". La proiezione del video ha chiuso il workshop tecnico organizzato – su iniziativa dell’Eurodeputata, e membro della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, Marlene Mizzi di Malta (Stato che ha introdotto nel 2014 una proibizione totale all’uso degli animali nei circhi) – per discutere, con esperti e organizzazioni di settore, le idee per la progressiva dismissione dei circhi con animali in Europa, inclusa la proposta legislativa italiana in discussione attualmente al Senato della Repubblica, che prevede proprio la graduale dismissione.

Violenze nei circhi in Gran Bretagna: il video dell'Adi

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Inversamente proporzionale l’ascesa del circo contemporaneo (senza animali), una realtà sempre più diffusa ed economicamente sostenibile, supportata da sponsor aziendali e dai finanziamenti europei, sostiene la Lav. “Il mercato europeo si sta progressivamente chiudendo per i circhi con animali a favore del Circo contemporaneo, una realtà idonea alla società del 21mo secolo - è il commento di Gaia Angelini, responsabile Lav  Area Animali esotici – e ciò avviene sia per motivi legati all’etica, alla scienza, e alla sicurezza pubblica, sia per la normativa evoluta che classifica gli animali come ‘esseri senzienti’ e non come oggetti ludici”.

La Lav e il Censis sono stati invitati a presentare il rapporto “I circhi in Italia”, sullo stato dei circhi nel nostro Paese, illustrato dal ricercatore Sergio Vistarini e dall'analista Cristiano Turchetti, che hanno descritto la crisi economica ed occupazionale del circo con gli animali in Italia, raccomandando delle misure a sostegno della transizione verso nuove forme di spettacolo ed occupazione che non prevedano l’uso di animali, la cui detenzione viene valutata come il maggior ostacolo al cambiamento di questo settore oramai superato.
“La Lav in collaborazione con l’Istituto Censis, Adi e Eurogroup for Animals, ha organizzato tre eventi, due in Italia (sede CENSIS e Biblioteca del Senato) e uno al Parlamento europeo, che hanno dimostrato con dati ufficiali e l’apporto di esperti autorevoli, che la dimissione dei circhi con animali in Italia è necessaria ed inevitabile – conclude Gaia Angelini – Ci auguriamo adesso una rapida adozione, da parte del Parlamento italiano, del Disegno di Legge 2287 bis sul Codice dello Spettacolo, promosso dal Ministro Franceschini, affinché l’Italia si aggiunga ai più di 50 Stati nel mondo che hanno già fatto un passo avanti di civiltà e si sono distaccati dall’utilizzo degli animali a fini di divertimento”.
 
 

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