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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Zona arancione e zona gialla: le regole in Italia dal 12 gennaio e le deroghe sugli spostamenti

Con la divisione per colori in base alle fasce di rischio fino a metà mese non ci si potrà muovere verso una regione o provincia autonoma diversa dalla propria. È sempre in vigore il coprifuoco tra le 22 e le 5. Il punto sulle misure e le restrizioni

Mentre prosegue la campagna vaccinale in tutto il Paese, con il terzo carico Pfizer-BioNtech in arrivo, in Italia è tornata la divisione delle regioni per colori in base alle fasce di rischio coronavirus. Fatta eccezione per Calabria, Sicilia, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, "declassate" in arancione dall'ultima ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, la restante parte della Penisola si trova in zona gialla almeno fino a venerdì 15 gennaio. Riaperti bar e ristoranti, almeno fino alle ore 18, e c'è la possibilità di spostarsi anche al di fuori del proprio comune senza dover presentare l’autocertificazione. Quella in vigore fino a metà gennaio sarà comunque una zona gialla "rinforzata" che prevede il divieto di spostamento tra regioni e province autonome. Ricapitolando:

  • Dall’11 gennaio e fino al 15 è tornata la divisione per colori. Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto sono arancioni, tutte le altre regioni sono gialle;
  • fino a venerdì 15 gennaio sono comunque vietati gli spostamenti tra regioni e province autonome, anche tra le regioni gialle.

12 gennaio: le regole in vigore in zona arancione e in zona gialla

Nelle regioni in zona gialla bar e ristoranti possono restare aperti fino alle 18, fatto salvo il rispetto delle misure anti contagio. Come sempre l’asporto è consentito fino alle 22 mentre per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. I negozi sono aperti, ma viene confermata la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione di farmacie, tabacchi, punti vendita di generi alimentari ed edicole al loro interno. Serrande abbassate anche per piscine, palestre, teatri e cinema, mentre sono aperti i centri sportivi.

Nelle cinque regioni in zona arancione, al contrario, restano chiusi bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie (ad eccezione delle mense e del catering). Va da sé che il rispetto del coprifuoco dalle 22 alle 5 resta in vigore su tutto il territorio nazionale. Inoltre non si potrà uscire dal proprio comune se non per motivi di lavoro, salute e necessità. C’è però una deroga importante: fino al 15 gennaio sono infatti consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

Per circolare è necessario, in caso di controlli delle forze dell'ordine, avere con sé il modulo di autocertificazione, quel documento introdotto con l'inizio dei lockdown per la pandemia da coronavirus. A chi è sprovvisto del modulo ne viene fornito uno da compilare per giustificare - con dichiarazioni vere - il motivo dello spostamento. I cittadini devono infatti ricordarsi, come specifica il sito del Viminale, che "l'autodichiarazione è in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo". Il firmatario deve dichiarare che il proprio spostamento è determinato da:

  • esigenze di lavoro; 
  • motivi di salute; 
  • altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio.

Sarà inoltre necessario indicare nel modulo di autocertificazione: il proprio abituale domicilio, un contatto telefonico valido, di non essere sottoposti alla misura della quarantena ovvero di non essere risultato positivo al covid-19 (fatti salvi gli spostamenti disposti dalle autorità sanitarie), di essere "consapevole delle conseguenze penali previste in caso di dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale" regolate dall'articolo 495 del Codice di procedura penale. Chi non è in regola rischia una multa da 400 a 1000 euro, come previsto dal decreto.

autocertificazione spostamenti modulo-3

Quando serve l'autocertificazione per gli spostamenti in zona gialla

Secondo l’ultimo decreto del governo, in vigore fino a venerdì 15 gennaio, "sono vietati tutti gli spostamenti verso una regione o provincia autonoma diversa dalla propria, ad eccezione di quelli dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità". Rimane anche in vigore la chiusura notturna dalle 22 alle 5. A chi si trova nelle regioni in giallo "rafforzato" l’autocertificazione serve quindi se si ha necessità di spostarsi per lavoro, salute o necessità in un’altra regione oppure tra le 22 e le 5 del mattino.

Quando serve l'autocertificazione per gli spostamenti in zona arancione

Nelle zone arancioni l'autocertificazione, come per le zone in giallo "rafforzato", serve se si ha la necessità di spostarsi in un’altra regione oppure durante la chiusura notturna. In queste regioni però il modulo deve essere compilato anche per gli spostamenti in un comune diverso da quello in cui si risiede, mentre non è necessario compilarla per muoversi all’interno del proprio comune tra le 5 e le 22.

Qui potete scaricare il modulo di autocertificazione per gli spostamenti in Pdf.

Per fare chiarezza su alcuni punti dei decreti in vigore, il governo ha aggiornato la sezione delle Faq (risposte a domande frequenti). Ecco i chiarimenti di Palazzo Chigi sulle regole in vigore il 12 gennaio e fino a venerdì 15, data di scadenza dell'ultimo Dpcm con le misure anti covid.

Sarà consentito andare a trovare amici o parenti?

Fino al 15 gennaio sono vietati tutti gli spostamenti verso una regione o provincia autonoma diversa dalla propria, ad eccezione di quelli dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità. È comunque sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, tranne che per le seconde case fuori dalla regione o provincia autonoma. La possibilità di spostarsi, anche per andare a trovare amici o parenti, varia in relazione ai giorni, al luogo di partenza e alla destinazione del proprio spostamento. In particolare, fino al 15 gennaio:

  • Tra le 5 e le 22, sarà possibile spostarsi liberamente all’interno della propria regione, quindi anche fare visita a parenti o amici nella stessa regione. Non sono previsti limiti al numero degli spostamenti o delle persone che si spostano. Nelle zone arancioni ci si potrà spostare liberamente, e quindi far visita ad amici o parenti, solo all’interno del proprio comune, dalle 5.00 alle 22.00; oltre tali orari e al di fuori del proprio comune ci si potrà spostare solo per lavoro, salute o necessità. Nelle eventuali zone rosse saranno consentiti gli spostamenti per lavoro, salute o necessità; inoltre, sarà consentito spostarsi in ambito comunale verso una sola abitazione privata una volta al giorno, fra le 5.00 e le 22.00, nei limiti di due persone oltre ai minori di anni 14, alle persone disabili o non autosufficienti conviventi;
  • Sarà possibile, anche nelle zone arancioni, per chi vive in un comune fino a 5.000 abitanti, spostarsi liberamente, tra le 5.00 e le 22.00, entro i 30 km dal confine del proprio comune (quindi eventualmente anche in un’altra regione), con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di provincia: di conseguenza, sarà possibile anche andare a fare visita ad amici e parenti entro questi limiti orari e territoriali. Nelle eventuali zone rosse, tali spostamenti saranno consentiti verso una sola abitazione privata una volta al giorno, nei limiti di due persone oltre ai minori di anni 14, alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

Cosa succede dopo il 15 gennaio? Nuovo Dpcm in arrivo con rinnovate regole e restrizioni, misure per spostamenti tra regioni, zona arancione, zona bianca e orari e divieti per i bar e i ristoranti. Dopo l'incontro di ieri tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione di maggioranza, è terminato anche il confronto con le regioni sul provvedimento atteso per il prossimo 16 gennaio. Alla riunione di oggi erano presenti il ministro Francesco Boccia con regioni, Anci e Upi (le associazioni dei comuni e delle province). Ha partecipato anche il ministro della Salute, Roberto Speranza.

"Sta arrivando un'impennata dei contagi. Dopo Gran Bretagna, Irlanda e Germania, sta arrivando anche da noi e non sarà facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici", ha detto il premier Giuseppe Conte. Al centro dell'attenzione le preoccupazioni legate alle nuove restrizioni previste e alle relative conseguenze sul piano economico e occupazionale.

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