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Giovedì, 18 Aprile 2024
Clima troplicale

Il 2022 è stato un anno bollente: il più caldo dal 1800

L'aumento delle temperature è stata di quasi un grado centigrado più alto rispetto alla media calcolata nel trentennio 1990-2020

Ce ne siamo accorti tutti che il 2022 è stato un anno davvero molto molto caldo, con temperature estive che persistono anche in autunno dopo essere comparse i primissimi giorni di maggio. Secondo il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), il 2022 è stato l’anno più caldo mai registrato in Italia dal 1800. L'aumento delle temperature è stato di quasi un grado centigrado più alto (0.96 °C) rispetto alla media calcolata nel trentennio 1990-2020.

Temperature massime in aumento di 1.2°C

Il 2022 è stato un anno bollente, caratterizzato da un’estate poco piovosa che ha portato importanti problemi di siccità. Poi le bombe d’acqua a settembre e ottobre, con le inondazioni che hanno provocato ingenti danni in moltissime regioni. Secondo il Cnr il 2022 è finora l’anno più caldo dal 1800 per l’Italia, mentre per l’Europa è al terzo posto, segno che nel nostro Paese si registra una tropicalizzazione maggiore rispetto alle altre nazioni europee. A registrare il vero e proprio record sono state le temperature massime, segnando un incremento di ben 1.2 °C mentre le minime posizionano l’Italia al terzo posto nella classifica dell’anno più caldo dal 1800 (primo posto al 2018 con +0.67°C). Prendendo in considerazione massime e minime, il 2022 risulta essere l’anno più caldo di sempre dagli ultimi 222 anni.

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Nel 2022 un altro problema: la siccità

“L’Italia sembra essere un po’ al centro di questo cambiamento climatico”, osserva Bernardo Gozzini, direttore consorzio LaMMA in base ai dati Cnr-Isac, che parla di una tropicalizzazione maggiore rispetto agli paesi Ue. L’Italia, infatti, nel 2022 non ha avuto solo a che fare con temperature bollenti ma anche con una severa siccità che ha interessato soprattutto il nord del nostro Paese. "I rovesci tra agosto e settembre - commenta l'esperto - sono stati dalle 2 alle 3 volte maggiori rispetto alla media", con Umbria, Marche e Toscana tra le regioni più bagnate. In quest’ultima regione sono arrivati a cadere 100 ml d'acqua in 24 ore. "Una pioggia dannosa - conclude Gozzini - non utile e non efficace perché dilava il terreno e non rimpingua le falde".

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Per clima ed eventi estremi perso il 10% dei raccolti agricoli

Il cambiamento climatico ha provocato danni soprattutto all’agricoltura, per oltre 6 miliardi di euro da inizio anno, vale a dire circa il 10% della produzione nazionale. È quanto stima la Coldiretti in riferimento all'analisi di Bankitalia sugli effetti del cambiamento climatico in agricoltura, risultando "è uno dei settori più esposti" in riferimento al Pil. Gli eventi estremi - siccità, nubifragi, bombe d'acqua, grandinate, bufere di vento e tornado - sono aumentati del 42% rispetto allo scorso anno, dato che descrive in pieno gli effetti del cambiamento climatico nel nostro Paese. Del resto basta guardare il termometro delle temperature massime di oggi, che segna in alcune città addirittura 34°. Intanto il Wwf lancia l’ennesimo allarme: le campagne italiane sono allo stremo e più di un quarto del territorio nazionale (il 28%) è a rischio desertificazione.

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