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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L'Oms: ''Abbracci pericolosi, a Natale meglio evitare''

Secondo Mike Ryan, il capo delle operazioni di emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità, l'abbraccio è tra i contatti più tragicamente pericolosi di questa pandemia: ''Non vi abbracciate''

Il Natale si avvicina e il timore degli esperti è che le riunioni e cene di famiglia possano aiutare il virus a propagarsi nuovamente. Così nel mirino finiscono gli abbracci, definiti ''pericolosi'' da Mike Ryan, il capo delle operazioni di emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità: "C'è anche l'abbraccio fra i contatti più tragicamente pericolosi in questa pandemia. Noi dell'Oms ci troviamo di fronte a un orribile dilemma, ma dobbiamo essere chiari: raccomandiamo alle persone di non abbracciarsi durante queste feste".

Coronavirus, l'Oms sconsiglia gli abbracci

"Penso che in Paesi come gli Stati Uniti, dove muore 1-2 persone al minuto, il messaggio deve essere: non vi abbracciate". "Il tempo e la tipologia rendono un contatto ad alto, basso o medio rischio Covid - ha aggiunto Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico dell'Oms per il coronavirus - noi consideriamo una finestra di 15 minuti passati accanto a una persona positiva per un contatto a rischio, poi oltre al tempo occorre tener conto della tipologia: se ci sono abbracci o baci si tratta di un contatto ad alto rischio", conclude.

''La maggioranza della popolazione è ancora vulnerabile al virus''

"Continuiamo a lavorare con le nostre reti globali per comprendere meglio la percentuale della popolazione mondiale che è stata esposta a questo virus e quanto dura l'immunità nelle persone che sono state infettate. Ma dagli studi di sieroprevalenza fatti emerge che la maggioranza della popolazione è ancora vulnerabile al virus". Lo ha detto il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra. "Finora più di 60 Paesi, inclusi più di 40 a basso e medio reddito, stanno conducendo uno o più studi di sieroprevalenza, utilizzando i protocolli dell'Oms. Stiamo fornendo supporto tecnico, finanziario e operativo e sviluppando la capacità di ricerca per questi studi".

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