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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Abortisce e scopre che il feto è stato sepolto senza il suo consenso e con il suo nome

La testimonianza su Facebook di una giovane donna: nel cimitero Flaminio di Roma c'è un campo con croci di legno con nomi e cognomi femminili

Una giovane donna romana ha scoperto che, pur senza aver dato il proprio consenso alle esequie e alla sepoltura, dopo un'interruzione di gravidanza il feto è stato seppellito con tanto di croce su cui campeggia il suo nome. La donna ha raccontato la vicenda in un lungo post su Facebook, dal quale emerge tutta la sua rabbia e la sua angoscia, condividendo la fotografia della croce con il suo nome e la data dell'interruzione di gravidanza che si trova nel cimitero Flaminio a Roma.

"Mesi fa, condividevo con sdegno un post sullo scandalo delle proposte, in giro per l'Italia, in merito a cimiteri di feti e prodotti del concepimento senza il consenso delle donne. L'ho fatto perché ero all' oscuro di cosa accade nella realtà nel comune di Roma", racconta.

"Nel momento in cui firmai tutti i fogli relativi alla mia interruzione terapeutica di gravidanza, mi chiesero: 'Vuole procedere lei con esequie e sepoltura? Se sì, questi sono i moduli da compilare'. Risposi che non volevo procedere, per motivi miei, personali che non ero e non sono tenuta a precisare a nessuno. Avevo la mente confusa, non ho avuto la lucidità sufficiente per chiedere cosa succedesse al feto". Circa sette mesi dopo, una volta ritirato il referto istologico, la donna ha avuto un dubbio ripensando "ai vari articoli sulle assurdità su sepolture di prodotti del concepimento". Così, dopo aver chiamato la struttura presso la quale aveva abortito e aver ottenuto da loro solo risposte vaghe, ha deciso di rivolgersi direttamente alla camera mortuaria.

"Signora il fetino sta qui da noi."
" Ma come da voi?"
"Signora noi li teniamo perché a volte i genitori ci ripensano. Stia tranquilla anche se lei non ha firmato per sepoltura, il feto verrà comunque seppellito per beneficenza. Non si preoccupi avrà un suo posto con una sua croce e lo troverà con il suo nome".
"Scusi ma quale nome? Non l'ho registrato. È nato morto."
"Il suo signora. Stia tranquilla la chiameremo noi quando sarà spostato al cimitero" 
"Ok grazie mille."

La donna scopre così che il suo feto è stato sepolto presso il cimitero Flaminio, dove dal 1990 è disponibile "un campo specifico a cui sono destinati i 'prodotti del concepimento' o i feti che non hanno avuto onoranze funebri perché sepolti su semplice richiesta dell’ASL di competenza", come si legge sul sito CimiteriCapitolini.it, un servizio gestito da Ama (la municipalizzata che a Roma si occupa di ambiente e rifiuti e che gestisce anche i servizi cimiteriali all'interno del Comune). "Gli stessi – si legge sul sito - giacciono in fosse singole, contraddistinte da un segno funerario apposto da AMA-Cimiteri Capitolini, costituito da croce in legno ed una targa su cui è riportato comunemente il nome della madre o il numero di registrazione dell’arrivo al cimitero, se richiesto espressamente dai familiari".

A questo punto mi sembrano ovvie le riflessioni su quanto sia tutto scandalosamente assurdo, su quanto la mia privacy sia stata violata, su quanto affermare che "ci pensa il comune per beneficenza" abbia in qualche modo voluto comunicare "l'hai abbandonato e ci pensiamo noi".... Ecco ... Potrei dilungarmi sulla rabbia e l'angoscia che mi ha provocato vedere che senza il mio consenso, altri abbiano seppellito mio figlio con una croce, simbolo cristiano, che non mi appartiene e con scritto il mio nome. No. Non lo faccio perché il disagio emotivo che mi ha travolto riguarda me e solo me. Il campo in questione del cimitero Flaminio è pieno di croci con nomi e cognomi femminili. Questo è accaduto a Roma. Questo è accaduto a me

Il "Giardino degli Angeli" a Roma e la sepoltura dei feti

Nel 2012 a Roma è stato inaugurato il "Giardino degli Angeli", uno spazio nel cimitero Laurentino espressamente dedicato alla sepoltura dei bambini mai nati (prodotti del concepimento o feti). Spazi simili esistono da diverso tempo anche in altre città d'Italia. Sempre a Roma l'anno scorso è stata presentata proposta di delibera per la sepoltura obbligatoria di feti ed embrioni abortiti anche in assenza di una richiesta esplicita da parte della madre. A presentarla furono i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia, prima firmataria Giorgia Meloni.

"In assenza di un Regolamento regionale, questo tipo di sepoltura è disciplinata dai commi 2, 3 e 4 dell'art. 7 del D.P.R. 285/90 (Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria) che, in sintesi prevede che: i 'prodotti del concepimento' sino alla 20^ settimana vengano sepolti su richiesta dei familiari. In assenza di questa sono considerati “prodotti abortivi' e trattati come rifiuti speciali ospedalieri dalle ASL competenti; i 'prodotti del concepimento' dalla 20^ alla 28^ settimana oppure i 'feti' oltre la 28^ settimana, vengono sepolti su richiesta dei familiari o, comunque, su disposizione della ASL", spiega il sito dei Cimiteri Capitolini.

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