Il prete che dice che l'aborto è più grave della pedofilia
L’omelia di don Andrea Leonesi sta suscitando indignazione. Sinistra Democratica Macerata denuncia: “Negazionismo, oscurantismo, maschilismo esasperato”
“Me verrebbe da di’ ‘na cosa… ma scandalizzo mezzo mondo”. Don Andrea Leonesi, parroco della Chiesa dell’Immacolata di Macerata e vicario del vescovo, esita. Sente che sta per dire qualcosa di “grosso”, il discorso durante l’omelia è stentato, capisce che si sta addentrando su un terreno minato eppure alla fine la cosa che voleva dire la dice. “L’aborto è il più grande degli scempi”, esordisce. Ma “è più grave l’aborto o un atto di pedofilia?”, si chiede don Leonesi. “Scusate, il problema di fondo è che siamo così impastati di una determinata mentalità. Questo non vuol dire che un atto di pedofilia non sia una cosa gravissima, ma che cosa è più grave?”.
Lo scorso febbraio Richard Bucci, reverendo di una chiesa di Rhode Island, negli Stati Uniti, aveva detto esplicitamente in un'intervista che la pedofilia “non uccide nessuno, l’aborto lo fa” e che “il numero di bambini abusati è inferiore a quello degli aborti”. Le parole di Bucci avevano suscitato un ampio dibattito negli Stati Uniti la cui eco era arrivata presto anche in Italia. Per lo Stato italiano la pedofilia è un reato punito dal codice penale e l’interruzione di gravidanza è regolata e garantita dalla legge 194 del 1978.
Le stesse polemiche seguite alle dichiarazioni di Bucci sono riprese ora dopo che l'omelia di don Leonesi del 27 ottobre è finita su Yourube e sui social e in tanti hanno ascoltato le sue parole.
Gli antiabortisti in Polonia
Al "paragone” tra pedofilia e aborto don Leonesi è arrivato parlando dei recenti avvenimenti in Polonia, dove meno di due settimane fa la Corte Costituzionale ha giudicato l’aborto in caso di malformazione del feto “incompatibile” con la costituzione, rendendo di fatto quasi impossibile per le donne polacche l’accesso - legale - all’interruzione di gravidanza, consentita adesso soltanto in casi di stupro o incesto e pericolo di vita per la madre.
“Provate a dirla oggi una cosa simile in Italia”, dice don Leonesi, elogiando quanto accaduto in Polonia e invocando anche per l’Italia “una nuova generazione di politici cristiani che invertano la tendenza”. Don Leonesi se l’è presa anche le donne che rivendicano il diritto di decidere della propria salute, del proprio corpo e della propria vita, ricordando che nel matrimonio “il marito è il capo della moglie come Cristo è capo della Chiesa” e che le mogli devono essere “sottomesse ai mariti come al Signore”.
"Raccapricciante confronto tra aborto e pedofilia"
“Colpiscono, e non poco, le parole pronunciate da don Andrea Leonesi, vicario del Vescovo. Negazionismo, oscurantismo, maschilismo esasperato: quelle parole non nascondono una visione della società arcaica e patriarcale di fronte alla quale il silenzio e l’indifferenza non sono ammessi”, denuncia Sinistra Italia Macerata. “L’aborto non è un gioco né uno scherzo, è tutela della libertà di scelta e della salute delle donne che, in una situazione come quella polacca, non smetteranno certo di abortire, ma saranno costrette a farlo in maniera illegale, senza il rispetto di alcuna norma igienica e senza alcun tipo di controllo sanitario. Se c’è una battaglia che va combattuta in Italia, è quella per arrivare ad una piena attuazione della legge 194, non alla sua limitazione - ricordano in un post su Facebook - È raccapricciante il confronto tra l’aborto e la pedofilia, come se fosse davvero possibile scegliere un male minore, come se fosse normale confondere diritto e abuso”.