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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Acqua del rubinetto al top, ma gli italiani preferiscono spendere 240 euro all'anno

La qualità dell'acqua del rubinetto in Italia è tra le migliori d'Europa eppure, secondo i dati del Censis, il 62% delle famiglie preferisce l'acqua in bottiglia, spendendo circa 240 euro l'anno: "Dietro l'acqua che esce dal rubinetto c'è un lungo lavoro"

L'acqua del rubinetto in Italia è quasi ovunque sicura e buona, ma in tanti comprano l'acqua in bottiglia al supermercato. La qualità dell'acqua del rubinetto in Italia è tra le migliori d'Europa eppure, secondo i dati del Censis, il 62% delle famiglie preferisce l'acqua in bottiglia, spendendo circa 240 euro l'anno. Ogni italiano, in media, beve 208 litri di acqua in bottiglia l'anno: siamo primissimi in Europa, dove la media è di 106 litri, e secondi al mondo dopo il Messico (244 litri).

"Dietro l'acqua che esce dal rubinetto c'è un lungo lavoro"

A febbraio di quest'anno l'Unione Europea ha emanato una nuova direttiva per ridurre drasticamente l'utilizzo dell'acqua in bottiglia: ogni giorno in Italia utilizziamo 30 milioni di bottiglie di plastica e 7 di vetro, con il risultato che in un anno 13,5 miliardi di bottiglie diventano rifiuti da gestire. Eppure, ''dietro l'acqua che esce dal rubinetto c'è un lungo lavoro che parte con la captazione e prosegue con la potabilizzazione, il trasporto, la distribuzione, la fognatura e la depurazione, per restituirla all'ambiente pronta per rientrare in circolo. Un esempio virtuoso di economia circolare, con migliaia di controlli di qualità giornalieri e una filiera che occupa oltre 100mila persone per garantire ai cittadini un'acqua sicura, ecologica ed economica'', spiega il presidente di Utilitalia, Giovanni Valotti.

Per informare e sensibilizzare i cittadini, in occasione della prima giornata del Festival dell'Acqua di Venezia Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, lancia ''La tua acqua, il nostro impegno'': attraverso l'hastag #insiemeperlacqua, la campagna di sensibilizzazione coinvolgerà le aziende associate che si occupano del servizio idrico su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un bene prezioso che va preservato a fronte di fenomeni climatici estremi sempre più intensi e frequenti. Per garantire nei prossimi anni un approvvigionamento sicuro di acqua potabile, evidenza Utilitalia, sono necessari nel nostro Paese investimenti pari a 7,2 miliardi di euro: 3,9 nel Sud e nelle Isole, 1,9 al Centro e 1,3 al Nord. Il numero di investimenti infrastrutturali che dovrebbero essere realizzati per contrastare i fenomeni di siccità sono oltre 700, pari a 50 euro per abitante l'anno per un periodo di 4 anni: si tratta di serbatoi, nuovi approvvigionamenti, riutilizzo delle acque reflue, riduzione delle dispersioni e interconnessioni tra i diversi acquedotti.

Acqua in bottiglia, un business miliardario

Secondo un dossier del 2018 di Legambiente e Altraeconomia il settore dell’acqua in bottiglia in Italia non conosce crisi: un giro d’affari stimato intorno ai 10 miliardi euro all’anno, con un fatturato per le sole aziende imbottigliatrici che i rapporti di settore stimano in 2,8 miliardi di euro, di cui solo lo 0,6% arriva nelle casse dello Stato. Le aziende infatti pagano canoni di pochissimi millesimi di euro al litro (un costo di 250 volte inferiore rispetto al prezzo medio di vendita dell’acqua in bottiglia). In Italia ci sono oltre 260 marchi distribuiti in circa 140 stabilimenti che imbottigliano oltre 14 miliardi di litri all'anno.

Da anni gli ambientalisti chiedono che la concessione di beni comuni naturali e di pregio venga sottoposta ad attente regole di assegnazione e gestione, nonché a canoni adeguati in modo da evitarne abusi nell’utilizzo e rendite per pochi.

Bere l'acqua del rubinetto fa bene?

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