Addebiti non autorizzati, Postepay svuotate: è caos ma ci si può far rimborsare
Rubate piccole somme ogni giorno sulla carta, sempre più numerose le denunce degli utenti. Ecco tutta la procedura da seguire per contestare le operazioni
Transazioni strane, pochi euro - dai 4 ai 10 - addebitati una o più volte al giorno a favore di Google Play. Ecco l'ultima, subdola truffa dei criminali del web: nel mirino è finita Postepay, la prepagata ricaricabile di Poste Italiane, molto usata anche dalle persone anziane. Da circa 15 giorni tantissimi utenti hanno denunciato di aver trovato addebiti anomali sulla loro carta per acquisti mai effettuati.
Gli importi sottratti sono sempre molto piccoli - proprio per non dare nell'occhio - e risultano accreditati a favore del negozio digitale di Google, da cui si scaricano le applicazioni per smartphone o tablet. Le persone coinvolte hanno spiegato di non aver cliccato su link, via sms o email, che potrebbero averli reindirizzati sui siti di phishing, dove gli hacker rubano le informazioni delle carte di pagamento. I prelevamenti avvengono più volte nelle 24 ore, in base alla disponibilità della carta, fino a cifre che arrivano a 50 o 100 euro al giorno. Sui social impazzano le ipotesi: alcuni parlano di hackeraggio, altri di virus. Certo è che è possibile contestare gli addebiti e chiedere un rimborso. Ecco come fare.
Cosa subito fare in caso di truffa
Innanzitutto occorre monitorare di frequente la propria Postepay. Se si riscontrano acquisti non effettuati, la prima cosa da fare è bloccare tempestivamente la carta contattando il numero 800.00.33.22. A questo punto bisogna recarsi nel più vicino commissariato per sporgere denuncia (il servizio di denuncia vi@ web” è momentaneamente sospeso poiché è in atto una reingegnerizzazione dell’infrastruttura). Successivamente, è possibile richiedere alle Poste il rilascio di una carta sostitutiva.
Il modulo per il rimborso degli addebiti
Postepay ha messo online un modulo da compilare per formalizzare la contestazione di addebito e consentire la gestione dell’istruttoria. Nel modulo vanno inseriti i dati anagrafici ed elencate (nella sezione C1) tutte le operazioni non autorizzate (con data, ora, importo, canale). Vanno inoltre indicate le coordinate per l'accredito dell'eventuale rimborso.
Il modulo può essere inviato:
- via fax al numero 06-98680330
- tramite posta ordinaria o, a scelta del cliente, posta raccomandata con ricevuta di ritorno a PostePay S.p.A. – Patrimonio destinato IMEL– Gestione Reclami – Viale Europa, 190 – 00144 Roma
- via mail o PEC all’indirizzo reclami.postepay@pec.posteitaliane.it
Prima di inviare il modulo, occorre allegare il proprio documenti d'identità, una copia della denuncia presentata all'autorità giudiziaria (polizia, carabinieri o guardia di finanza) e una lista dei movimenti, evidenziando le spese contestate.