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Giovedì, 28 Marzo 2024
La denuncia / Vicenza

"Io, medico positivo insultata sui social dai negazionisti"

La testimonianza di Adele Di Costanzo, dottoressa di Conegliano di 27 anni. In queste ore si moltiplicano le denunce degli operatori sanitari in prima linea negli ospedali

"Io, medico positivo, sono stata insultata sui social". Così Adele Di Costanzo, medico di 27 anni attaccata dai negazionisti sui social network, ha raccontato la sua (paradossale) esperienza intervistata da Alessio Viola a Ogni Mattina su Tv8: "Ho ricevuto commenti di disprezzo, persone che mettevano in dubbio anche il fatto che io fossi veramente un medico".

Adele Di Costanzo e gli insulti dei negazionisti

Adele Di Costanzo è una giovane dottoressa di Conegliano che vive e lavora a Vicenza. Nei giorni scorsi ha scritto un post sui social per invitare i suoi coetanei a non sottovalutare il virus, ma mai avrebbe pensato che il suo pensiero potesse scatenare una reazione così aggressiva nei suoi confronti. "Due settimane fa sono stata ricoverata per Covid. Sono quindi passata dall’altro lato. Alla faccia che il covid non colpisce i giovani e sono tutti asintomatici... Ancora è incredibile come esistano negazionisti, persone che sono passate da “medici eroi” a danneggiare 70 auto di medici ed infermieri davanti agli ospedali. Persone che si fanno in 4 per i cittadini con un RISCHIO ENORME, nonostante le protezioni", aveva scritto su Facebook, esprimendo un pensiero criticato dai negazionisti che le hanno rivolto insulti e minacce.

“Sono molto amareggiata”, ha raccontato nei giorni scorsi al Corriere della Sera la dottoressa Di Costanzo ripercorrendo la sua storia. Risultata positiva il 19 ottobre con forte mal di testa, febbre schizzata a quaranta in poche ore, il giorno dopo è finita in ospedale. “Sono stata molto male, ho avuto bisogno dell’ossigeno per respirare”, ha spiegato, precisando di aver sentito il bisogno di pubblicare quel post quando ha visto su Instagram foto di feste di Halloween frequentate da giovani senza mascherine e distanziamento sociale.

"Hanno pure messo in dubbio che io sia una dottoressa data l’età"

“Prima del 19 ottobre stavo benissimo. La mia carta d’identità dice che ho 27 anni. Ho cercato di ricordare e spiegare nel mio post che il virus non colpisce solo gli anziani, non fa danni solo in certe fasce della popolazione. Ho avuto bisogno di ossigeno, sono da due settimane chiusa in casa. Che cosa ho scritto? Che occorre avere più educazione e rispetto per il prossimo”, ha aggiunto, suscitando offese e ironie: “Mi hanno attaccato i negazionisti, quelli che dicono che son tutte bugie, che il virus è stato creato ad arte. Hanno pure messo in dubbio che io sia una dottoressa data l’età, insomma mi hanno fatto passare per una bugiarda, una che si vuole mettere in mostra. Hanno scritto che era impossibile che stessi male per un mio selfie in ospedale. La maggior si è scagliata contro di me solo perché sono un medico. L’accusa più pesante è che noi non salviamo persone, le roviniamo”.

Adele Di Costanzo lavora nelle Usca (Unità speciali di continuità assistenziali), curando pazienti colpiti dal virus a domicilio o nelle case di cura. Per mantenersi economicamente a 18 anni lavorava come fotomodella e ha partecipato ad una pre-finale di Miss Italia a Jesolo: “Ero una ragazzina, mi sembra un’era così lontana”, ha ricordato. Quanto alla situazione attuale: “Durante la prima fase c’era il terrore nella popolazione alimentato da qualcosa che non si conosceva. La paura poi si è trasformata in una sorta di noia, soprattutto nei più giovani. Ha prevalso la difficoltà di adattarsi alla drammatica situazione della pandemia”, ha detto: “Credo sia scattato un sentimento di autodifesa che ha portato alla negazione. Il lockdown si sarebbe potuto evitare se si fossero rispettate le regole”. La dottoressa è ancor positiva e attende l’esito del tampone: “Vorrei ritornare a lavorare. Mi amareggia solo la crescente mancanza di fiducia nei medici”, ha concluso.

Le denunce di medici e infermieri in prima linea

La dottoressa Di Costanzo non è il primo operatore sanitario a denunciare l'atteggiamento riservato da alcuni utenti agli infermieri e ai medici sui social. Nei giorni scorsi abbiamo raccontato la storia di Martina Benedetti, una delle infermiere che nel mese di marzo, nella prima ondata di coronavirus in Italia, divenne un simbolo dopo una foto pubblicata su Facebook in cui mostrava i segni lasciati sul viso dalle protezioni anti contagio. Oggi è ancora in prima linea: lavora in un reparto covid in Toscana, in una terapia intensiva. "Da eroi per qualcuno siamo diventati assassini. Dopo turni massacranti, ti fa male...", ha denunciato.

E c'è chi ha voluto sfidare a modo suo i negazionisti del coronavirus. Gabriele Congedo, medico di Giulianova in provincia di Teramo, ha postato una foto abbastanza eloquente rivolgendosi a chi crede che questa pandemia sia tutta una farsa. "Ogni giorno sto accanto alla gente che soffre, che chiede aiuto, che fa fatica a respirare, che magari migliora e poi il giorno dopo sta ancora peggio, so cosa significa la sofferenza da Covid e non posso tollerare chi si prende gioco di questa terribile pandemia. Ho espresso il mio pensiero - ha spiegato - se vogliamo, in maniera clamorosa, ma me ne assumo tutta la responsabilità e lo rifarei da capo".

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